GALLARATE – Ci prova Cinzia Colombo, portavoce del Comitato per il diritto alla salute del Varesotto, a spiegare perché chi dal 2017 si batte contro la costruzione di un ospedale unico Busto-Gallarate ora sta firmando la petizione di Ocg in cui c’è scritto “Sì alla realizzazione di un nuovo ospedale”. «Firmiamo la petizione – dice – che, magari in modo non chiarissimo, chiede di difendere gli ospedali esistenti contro l’attuale progetto di ospedale unico. Se poi, eventualmente, si vuole fare un altro ospedale, aggiuntivo agli esistenti, con dei reparti specifici di grande eccellenza, noi non siamo contrari. Ma, ripeto, deve essere aggiuntivo. Bisogna difendere per sempre gli ospedali esistenti dall’attuale proposta di Regione Lombardia che ne prevede la chiusura».
C’è ancora tempo
Il Comitato è tornato in piazza questa mattina, 22 luglio, riunendo in Largo Camussi alcuni rappresentanti dell’associazione dei malati, i Cobas, il Pd, Ocg, Anpi, Legambiente e Acli. Poche persone, stavolta, rispetto alle 2mila della fiaccolata dell’8 giugno, nonostante manchino soltanto due giorni al passaggio cruciale in Regione Lombardia per l’ospedale unico. Secondo Colombo, l’ennesimo fumo negli occhi: «Lunedì 24 non firmano l’Accordo di programma, ma soltanto un atto che non ha nessun valore. Lo fanno per dire che il percorso è avviato e non si può tornare indietro. Ma non è così. C’è un parere della Vas che deve controdedurre le diverse osservazioni presentate e che ancora non è stato reso. Ci sono tutti i margini invece per ridare a Gallarate le funzionalità che aveva, così come a tutti gli altri ospedali della Asst Valle Olona. Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Somma Lombardo: si difendono tutte le strutture esistenti nella consapevolezza che se ne chiudi una le persone si spostano e le liste di attesa già oggi insostenibili diventano ancora più lunghe».