Fiumi di coca dal Nord Europa ai cassonetti di Gallarate: banda sgominata

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GALLARATE – Fiumi di cocaina dal nord Europa a Gallarate al ritmo di carichi da 20, 25 chili di droga ogni mese e mezzo. «Stoccati e messi sul mercato nell’arco di un paio di giorni», precisa Luigi Marsico, dirigente del commissariato di polizia di Stato di Gallarate. 

Un giro da milioni

E proprio gli investigatori gallaratesi grazie a un’indagine durata un anno circa (è partita nel febbraio 2020) sono riusciti a sradicare un business milionario: «La cocaina comprata all’ingrosso veniva pagata 30, 35 mila euro – precisa Marsico – Lo stupefacente importato aveva una purezza del 93%: tagliato e venduto a 150 euro al grammo poteva fruttare milioni di euro». Sono 8 gli indagati coinvolti nell’inchiesta Yellow Bins (cassonetti gialli) coordinata dal pubblico ministero della procura di Busto Arsizio Martina Melina «Che ringrazio per l’enorme supporto che ci ha dato consentendoci di lavorare in modo efficace, puntuale e sereno all’inchiesta».

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La droga nei cassonetti di Exodus

Si tratta di una vera pe propria banda specializzata nell’import all’ingrosso di coca. Si tratta di cittadini albanesi, arrestati a più riprese a cominciare dal luglio del 2020, guidati da un 54enne dipendente della cooperativa Exodus di Gallarate (totalmente estranea alla vicenda e anzi parte lesa nell’inchiesta) che utilizzava i mezzi della cooperativa per il trasporto della droga poi stoccata all’interno dei cassonetti (da qui il nome dell’indagine) per la raccolta di vestiti usati di via Gorizia e via XXII marzo a Gallarate.  

I soldi tornavano in Albania

Altri due coinvolti erano sottoposti alla misura alternativa della messa in prova sempre in Exodus. Il sodalizio criminale importava grandi quantitativi di di cocaina (almeno un carico è arrivato dall’Olanda) da almeno sei anni. Gli incassi del giro di smercio di stupefacente all’ingrosso venivano poi rispediti in Albania o attraverso autotrasportatori compiacenti (mille euro il compenso per loro) o attraverso bus che coprivano la tratta Italia-Albania. L’inchiesta ha permesso di sequestrare 24 chilogrammi di cocaina e 80mila euro in contanti. Il fiume di droga verso Gallarate adesso è in secca.

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