Gallarate in B, Busto fuori. Cassani sfotte Antonelli per il basket: «Quartiere a chi?»

BUSTO ARSIZIO – Gallarate in paradiso, Busto all’inferno: il sogno della serie B del basket, conquistata sul campo, diventa un incubo a Busto Arsizio, costretta a rinunciare alla terza serie della pallacanestro italiana. E dai “cugini” scatta lo sfottò. Ricordando quelle parole con cui il sindaco Emanuele Antonelli li aveva sfidati a inizio stagione, goliardicamente: «Gallarate è quasi un quartiere di Busto…». Ora è il suo omologo in fascia tricolore Andrea Cassani a “vendicarsi” con l’arma del sano sfottò da tifoseria: «Com’è la storia del quartiere?».

La “story” dello sfottò

Tutto in una “story” sui social, pubblicata prima dal profilo Instagram del BasketBall Gallarate, la squadra del “patron” Thomas Valentino promossa e regolarmente iscritta in serie B, poi misteriosamente tolta e quindi rilanciata dai profili social del sindaco Andrea Cassani. Una “presa per i fondelli” in piena regola, che fa riferimento agli articoli di Malpensa24 – quello dell’11 settembre 2021 sul “quartiere di Busto” e quello di ieri, 6 luglio 2022, sul “B Bang” della rinuncia del Basket Busto all’iscrizione alla serie B – per sottolineare la «figura di m» (copyright Emilio Fede) dei bustocchi finiti all’inferno, a fronte di Gallarate «in paradiso».

La saga continua

E così continua la saga tra le due città vicine ma storicamente rivali, sin dai tempi dei “Brusabaluni da Galarà“, nomignolo vezzeggiativo (“Incendia palloni”) coniato dai bustocchi – narra la leggenda – dopo che un pallone aerostatico fatto volare dagli ardimentosi “cugini” gallaratesi si era incendiato in volo. Un campanilismo che è arrivato fino ai giorni nostri, dalla controversa fusione di metà anni ’90 tra le due squadre di calcio della Gallaratese (che era stata promossa sul campo in serie C2) e della Pro Patria (che giocava in serie D), che diede vita al “mostro a due teste” della Pro Patria GB da cui poi i gallaratesi si staccarono, fino alla disfida della Giöbia o Giubbiana per rivendicare la paternità della festa di fine inverno. Ora è il basket a dividere, a colpi di sfottò. E stavolta è Gallarate a primeggiare.

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