GALLARATE – Era nato di sabato grasso, una sera alle undici. Un segno del destino per Pietro Tenconi, classe 1925, per tutti a Gallarate “Re Risotto”, la maschera della città, scomparso domenica all’eta di 96 anni. Poeta, giullare, storico, cultore delle tradizioni, il re della risata. Ma stamattina, 31 agosto, in basilica di Santa Maria Assunta per il suo ultimo saluto, c’era spazio soltanto per il dolore. «Continueremo a portare avanti le sue iniziative e faremo in modo che la sua risata non si spenga mai», la promessa della Pro loco.
Creatore di prossimità
Di fianco alla bara il sindaco Andrea Cassani in fascia tricolore. Al suo fianco il presidente del consiglio comunale Donato Lozito e l’assessore alla Cultura Massimo Palazzi. «Nelle sue attività aveva la mitezza che permetteva vicinanza e comunità, cercava il dialogo con gli altri», ha detto monsignor Riccardo Festa durante l’omelia. «Con gli eventi che organizzava e la poesia creava prossimità. Lui si è già conquistato l’affetto di una città intera, che oggi è venuta per l’ultimo saluto: questo ha creato vicinanza e confidenza perché prima di tutto amava la sua città».
Le case per gli operai
Ma Tenconi non era soltanto Re Risotto. Dietro alla maschera c’era molto di più. Raccontò una volta: «Sono stato presidente mandamentale delle Acli. Io ero in consiglio comunale, dicevo che era una vergogna che non c’erano soldi in bilancio per le case per gli operai. Mi dissero: e allora falle tu. E io le ho fatte, a Sciarè».
Intenso il ricordo di Vittorio Pizzolato, presidente della Pro Loco di Gallarate: «Pietro Tenconi era immenso: poeta, storico, giullare, uomo colto e preparato, ma soprattutto un instancabile lavoratore. Era operoso, solo come i grandi uomini sanno essere. Era caparbio, a volte testardo e ha insegnato a tante Pro Loco che quando una cosa la si vuole davvero prima o poi la si ottiene. Per la sua e la nostra Gallarate ha fatto tanto, ha dato tutto: dipinto, cantato, recitato, insegnato a mantenere vive le tradizioni, ha costruito, si travestiva ogni anno come Babbo Natale per i bambini e i giovani, che tanto amava perché era convinto che trasmettendo le tradizioni non si muore mai».
E’ morto Pietro Tenconi, la Pro loco di Gallarate perde il suo Re Risotto