Mensa dei poveri, ammessi tutti i patteggiamenti. Il Gup gela le parti civili

tribunale milano

MILANO – Processo Mensa dei poveri: i patteggiamenti sono tutti ammissibili. Il Gup milanese Natalia Imarisio ha sciolto la riserva nel corso dell’udienza di oggi, giovedì 7 ottobre, di fatto respingendo l’osservazione presentata dalle parti civili. Accam, nel caso specifico, lo scorso 10 settembre, aveva sollevato la questione inammissibilità alla quale si erano poi associati tutti gli altri soggetti costituitisi, a cominciare dal Comune di Gallarate.

Respinta l’osservazione delle parti civili

L’osservazione era di natura risarcitoria Per essere ammessi al patteggiamento la legge prevede la restituzione del prezzo del profitto. Per le parti civili chi ha chiesto il patteggiamento o non ha risarcito, o ha risarcito troppo poco o ha risarcito l’ente sbagliato. Il Giudice per l’udienza preliminare a settembre si era riservato. Oggi la decisione: patteggiamenti ammissibili a 360 gradi. Il giudice non ha però deciso nel merito. In sintesi non si è espressa sulla congruità o meno degli accordi di pena raggiunti tra imputati e procura di Milano. La decisione sulla ratifica degli accordi è rinviata il prossimo 21 ottobre.

Le proposte di patteggiamento

Gli accordi sui patteggiamenti vedono Nino Caianiello, l’ex ras di Forza Italia arrestato a maggio 2019 e considerato dagli inquirenti il perno di un sistema di mazzette e incarichi pilotati tra le province di Varese e Milano, patteggiare a 4 anni e 10 mesi. Con lui, tra i principali imputati varesotti che hanno chiesto il patteggiamento, ci sono Alberto Bilardo (3 anni e 6 mesi), ex assessore a Somma e segretario cittadino di Forza Italia a Gallarate nonché uomo di fiducia di Caianiello, l’ex presidente di Accam Laura Bordonaro (2 anni), l‘ex assessore all’Urbanistica di Gallarate Alessandro Petrone (2 anni), l’avvocato di fiducia di Caianiello Stefano Besani (2 anni), Marcello Pedroni (2 anni), all’epoca consigliere di Prealpi servizi, l’imprenditore Pier Tonetti (2 anni) e l’architetto Pier Michele Miano (1 anno e 10 mesi).

Sempre nell’udienza di oggi sono stati discussi anche i tre abbreviati oltre discusse alle ultime due preliminari secche. Il 21 ottobre il giudice deciderà anche su questi due punte oltre che sulle richieste di messa alla prova.

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