«Il mio referendum sull’ospedale di Gallarate non era pretestuoso e fuorviante»

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Desidero precisare alcuni passaggi legati alla bocciatura delle mozione sulla proposta referendaria da me depositata e discussa nella seduta del consiglio di lunedì scorso.
La proposta è stata definita pretestuosa. Niente di più falso perché l’iniziativa, come ho detto chiaramente in discussione senza che nessuno evidentemente ascoltasse, è stata portata in aula dal sottoscritto dopo che io stesso ed Obiettivo Comune Gallarate avevamo proposto, per ben due volte in forma ufficiale con lettera protocollata nell’aprile 2017 e nel giugno 2017, un referendum sulla questione. Quindi sono 5 anni che diciamo la stessa cosa.
La proposta è stata inoltre definita fuorviante. Anche in questo caso la verità è diversa. Come spiegato in seduta riportato nel testo della mozione stessa, il succo del quesito sul futuro accordo di programma non era altro che la sintesi del deliberato consigliare del maggio 2020. A quel tempo infatti, come si ricorderà, all’unanimità l’aula di palazzo Broletto guidata dall’allora sindaco Cassani, come ora peraltro, stabilì che nessun accordo di programma sull’Ospedale unico si sarebbe potuto firmare se lo stesso non avesse previsto “degenze pari alla sommatoria dei due nosocomi oggi esistenti” e soprattutto il “mantenimento di un presidio territoriale”. Qualcuno ha evidentemente cambiato idea benché, ribadisco, il referendum consultivo era ed è un atto neutro di democrazia partecipata su un’opera strategica. Forse il parere della gente su questo tema faceva paura.
Infine la proposta è stata definita infattibile ovvero avanzata in difformità dalle regole di funzionamento del Consiglio Comunale. Anche in questo caso la verità, come ho detto in aula, l’esatto opposto. Ed a certificarlo sono proprio i due articoli citati dal sindaco ovvero l’art.61 e l’art.63. Un atto di indirizzo del consiglio, infatti, passa attraverso una proposta su un atto in divenire come io ho fatto esattamente. Avessi proposto una delibera in assenza di accordo di programma, la stessa proposta dopo l’iter sarebbe stata messa in discussione sotto forma di mozione. Ergo consiglio una più profonda ed attenta lettura delle procedure benchè sia ben possibile fare degli errori.
In sintesi la bocciatura della proposta referendaria da parte della maggioranza è stata una scelta politica. Che rispetto e che è assolutamente legittima ma che, nei fatti, ha chiuso le porte ad un confronto molto utile su un’opera che riguarda molti cittadini di Gallarate e non solo la cui opinione, su una sanità pubblica già in grave difficoltà, evidentemente si è avuta paura di ascoltare.

Massimo Gnocchi
(Obiettivo Comune Gallarate) 

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