Gallarate, deposito incontrollato di rifiuti nel cortile di un ex Night club. Denunciata una cinese

Gallarate rifiuti night cinese

GALLARATE – La Polizia Locale di Gallarate nei giorni scorsi ha denunciato alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio una donna di origine cinese, ritenuta responsabile dell’abbandono di un grande quantitativo di rifiuti (in parte pericolosi), all’interno di un’area privata di proprietà di una società avente sede legale a Somma Lombardo.

L’indagine 

L’indagine ha avuto origine a seguito di una richiesta di collaborazione da parte del Comune di Besnate, sul cui territorio era stato accertato uno sversamento di materiali, alcuni dei quali recavano tracce che riconducevano ad un ex locale notturno presente sul territorio di Gallarate e la cui attività risulta cessata da diversi anni.
Effettuati gli approfondimenti del caso, il Rus (Reparto Unità Specialistiche) recentemente costituito per contrastare illeciti in campo ambientale ed edilizio, ha riscontrato la presenza nelle aree esterne di pertinenza del locale ubicato in una zona periferica della città, di cumuli di macerie derivanti da opere di demolizione, parti di serramenti, complementi di arredo, componenti di un impianto di climatizzazione ed un consistente numero di lampade al neon.

Fino a 26mila euro di multa

La legale rappresentante della società proprietaria dell’area, ascoltata dagli Agenti, ha negato responsabilità e riferito, senza tuttavia fornire riscontri, che l’abbandono dei rifiuti era opera di una fantomatica ditta in fase di costituzione, intenzionata ad aprire in tale luogo un’attività di ristorazione. La raccolta delle fonti testimoniali e gli accertamenti compiuti dal Rus hanno di fatto confermato la primaria responsabilità dell’azienda proprietaria dell’area, con conseguente denuncia a piede libero della donna, legale rappresentante della società. Dovrà rispondere del reato previsto dall’articolo 256 del Testo Unico Ambientale che punisce le imprese che si rendono responsabili dell’abbandono di rifiuti pericolosi, con l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 2600 a 26mila euro.

Lotta ai reati ambientali

Qualora le risultanze investigative venissero confermate in sede processuale, la società responsabile sarà chiamata a rimuovere a proprie spese i rifiuti ed a conferirli (avvalendosi di ditte specializzate) nelle piattaforme ecologiche autorizzate.«Ancora una volta la polizia locale ha identificato, denunciato e sanzionato il soggetto che ha commesso degrado ambientale tramite l’abbandono di rifiuti», commenta l’assessore alla Sicurezza Francesca Caruso. «Il Rus si sta concentrando molto su questi tipo di reati ambientali che ricordo sono severamente vietati e puniti con sanzioni amministrative e, in alcuni casi, anche penali». 

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