Gallarate, la difesa del sindaco Cassani che incassa la solidarietà di Salvini

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GALLARATE – Andrea Cassani, sindaco indagato per turbativa d’asta, con una lunga dichiarazione inviata ai media si difende dall’accusa di turbativa d’asta. Dà la sua versione dei fatti rispetto alla vicenda che ha suscitato l’attenzione della magistratura milanese, si dice pronto ad essere ascoltato dai pm e riceve la solidarietà del leader della Lega, Matteo Salvini. Dichiara il segretario federale del Carroccio: «Tutto il mio appoggio al bravo sindaco Cassani, alla sua giunta e a tutta la comunità di Gallarate, esempio di buona e corretta amministrazione, di partecipazione cittadina democratica e trasparente».

Intervengono Bianchi e Grimoldi

«Conosciamo da tanti anni il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani e la sua serietà, competenza e trasparenza: abbiamo la massima fiducia in lui e la massima fiducia nella giustizia, per cui siamo convinti che tutto si chiarirà e Cassani potrà proseguire nel suo lavoro di amministratore per il bene di Gallarate e dei suoi cittadini», hanno dichiarato congiuntamente Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda e l’onorevole Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega a Varese.

La difesa di Cassani

Fin qui Salvini e la lega. Ma è chiaro che il provvedimento della magistratura non resterà senza conseguenze politiche, anche alla luce della complessa indagine Mensa dei poveri che, piaccia o no, tocca da vicino l’amministrazione di Palazzo Borghi con un assessore, il forzista Alessandro Petrone, finito in carcere. Cassani sinora era rimasto fuori da ogni coinvolgimento diretto, benché a capo dell’esecutivo che ha gestito la variante al Pgt oggetto di uno dei filoni principali dell’inchiesta. Ora però si parla di turbativa d’asta per un’altra questione che, comunque sia, scaturisce dalle stesse indagini. E giovedì 14 novembre c’è consiglio comunale, momento delicatissimo per il centrodestra che sostiene Cassani e che, a fronte di una serie di defezioni, poggia su una risicatissima maggioranza.
Ecco comunque l’autodifesa del sindaco:

Apprendo dalla stampa di essere indagato, e ritengo giusto che la Procura faccia le indagini necessarie in modo che io possa chiarire definitivamente la mia posizione senza che rimangano ombre. A tal proposito comunicherò tramite il mio avvocato Cesare Cicorella la disponibilità ad essere ascoltato al più presto.
Non posso comunque non rilevare che la dichiarazione de relato sia resa da chi evidentemente perseguiva un fine proprio per attenuare le proprie responsabilità per fatti gravi.
Leggerò i contenuti delle dichiarazioni rese ai PM.
Non voglio assolutamente turbare il compito della Procura e quindi, non appena avranno vagliato e valutato tutta la vicenda, come già spiegato, prenderò in considerazioni le iniziative a mia tutela.
Ribadisco che l’affidamento che parrebbe essere oggetto dell’indagine è una gara pubblica e non un affidamento diretto. Per quanto mi riguarda il mio comportamento è stato assolutamente corretto nell’interesse esclusivo dell’amministrazione che rappresento.
Tuttavia, per chi non conosce la vicenda, un excursus logico va fatto, in modo che si possa comprendere la vicenda.
Le azioni di responsabilità AMSC e Seprio Real Estate sono state intraprese su mandato dell’ex sindaco Guenzani che in Assemblea dei Soci di AMSC decise di incaricare il cda di AMSC di agire nei confronti degli ex amministratori (contrariamente a quanto dice l’articolo non passò mai dal Consiglio Comunale).
Se il sottoscritto avesse voluto ritirare l’azione di responsabilità avrebbe potuto farlo senza nemmeno chiedere un parere pro veritate, ma sin dalla campagna elettorale e poi da Sindaco ha sempre detto che era stato eletto per fare il sindaco e non il giudice. La volontà del sottoscritto e dell’allora presidente del CDA di AMSC fu sempre quella di mantenere in essere l’azione lasciando all’avvocato incaricato dai passati amministratori le cause.
Fu chiesto da questa giunta un parere pro veritate per verificare appunto se queste azioni di responsabilità potessero esporre l’amministrazione e AMSC a dei rischi. La giunta deliberò un atto di indirizzo e il dirigente incaricato fece una gara ad evidenza pubblica. Questa gara venne aggiudicata ad un importante avvocato milanese e ad un professore universitario che nel parere pro veritate espressero perplessità sulla solidità dell’azione intrapresa durante il mandato Guenzani, disincentivando pur non escludendo tuttavia la possibilità che l’attuale amministrazione potesse procedere alla revoca dell’azione di responsabilità.
Quindi: nessun affidamento, ma una gara pubblica. Nessun parere espressamente a favore della revoca e nessuna revoca dell’azione di responsabilità.
Come detto, l’azione di responsabilità non è stata revocata e le perplessità dei legali incaricati dall’Ente si sono dimostrate fondate tant’è che l’azione è stata persa con risarcimenti da parte di AMSC per oltre 1,3milioni di euro di spese legali.
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