Elezioni, Serati (+Europa): «Non mi candido alleata col Pd. Credevo nel Terzo polo»

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GALLARATE – Il nome di Sonia Serati non sarà né in uno dei collegi uninominali della provincia di Varese né in cima al listino plurinominale di +Europa. Per il consigliere comunale di +Gallarate, coordinatrice regionale del partito di Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino, si tratta di una scelta personale. Una decisione «di coerenza», dice, dopo la scelta dei vertici nazionali di abbandonare Azione e rimanere aggrappati al centrosinistra targato Pd.

Credevo nel Terzo Polo 

«Credevo ciecamente nel Terzo Polo», spiega Serati. «Confidavo nell’allenza con Carlo Calenda che ho sostenuto anima e corpo all’interno del partito. Prendo atto che la dimensione politica è cambiata e che oggi il panorama è diverso. Preferisco dunque lasciare la candidatura ad altri e continuare a dedicarmi alla città di Gallarate». 
Non è dunque una rottura, la sua. Ritiene che stare ferma sia la scelta migliore per manifestare il proprio dissenso all’interno di un partito di cui continua a credere nei valori che esprime. Ritiene però un errore gravissimo il divorzio con Azione ed evidentemente non sarebbe a suo agio a portare avanti una campagna elettorale in prima linea con il centrosinistra che si è venuto a creare dopo la spaccatura tra Calenda e Letta. 

Scelta di coerenza 

La sua è del resto una scelta in perfetta continuità con la linea politica su Gallarate, dove alle Amministrative 2021 si è presentata come alternativa sia al centrodestra di Andrea Cassani sia al centrosinistra di Margherita Silvestrini. Forte del suo ruolo di coordinatrice regionale di +Europa, da mesi aveva intrapreso una serie di azioni congiunte con Azione e Italia Viva in un’ottica di terzopolismo che non si è mai concretizzata. La sua corrente “Scossa liberale”, aveva “digerito” il patto Calenda-Letta soltanto a fronte di una legge elettorale che premia le grandi coalizioni. Ma nel momento dello strappo, +Europa ha preso la direzione opposta da lei auspicata. E così una candidatura certa, addirittura in più collegi (il nome di Serati sarebbe comparso anche su Milano), si è trasformata in una non candidatura. Per scelta personale. 

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