Gallarate, sulla piazza della stazione è già scontro politico. Prima dell’inaugurazione

GALLARATE – La scenografica cerimonia di inaugurazione è in programma tra qualche ora, questa sera 30 luglio alle 21.30, anche per mettere in risalto le nuove luci. Ma sulla nuova piazza della stazione di Gallarate lo scontro politico si sta già infiammando. L’amministrazione rivendica i risparmi nella progettazione e le nuove telecamere ad alta definizione, ma le opposizioni sono scatenate contro «un’opera elettorale costata 700mila euro per non risolvere i problemi di quella piazza», mentre il PD contesta l’assenza dello scivolo per i disabili del passaggio pedonale che si affaccia sulla piazza Giovanni XXIII.

La nuova piazza

Tutto pronto per l’inaugurazione in piazza Giovanni XXIII, con il sindaco Andrea Cassani e la vicesindaco Francesca Caruso che hanno fatto un sopralluogo per la verifica delle nuove telecamere di videosorveglianza. L’opera, concepita all’interno dell’ufficio tecnico comunale sia per la progettazione sia per la direzione lavori (geometri Crespi e Vernocchi e architetto Bordigoni), sia per la gestione del verde con i dottori agronomi Branca e Monti (consentendo un risparmio di 70mila euro), ha avuto un iter travagliato e rallentato da fattori esterni, tra cui il ricorso al TAR vinto dall’amministrazione. Su un progetto da 780mila euro, il contratto appaltato è stato pari a 436mila euro (all’impresa di Tipiesse di Villa d’Adda, Bergamo). Tra i dati principali, la superficie interessata è di circa 5000 metri quadrati, i posti auto ricavati sono 52, di cui 3 per disabili e 5 per veicoli elettrici, in più è stato eseguito il rifacimento totale con implementazione dell’illuminazione con tecnologia a led.

Il PD: e lo scivolo per disabili?

«Un piccolo segno di come il progetto per la piazza della stazione sia stato concepito più in funzione dell’inaugurazione che per venire incontro ai reali bisogni» attacca il segretario del PD Davide Ferrari, facendo notare che «l’attraversamento pedonale lato stazione posto a continuazione del percorso centrale della piazza, forzosamente imposto dal nuovo disegno, non trova riscontro spazialmente o funzionalmente, e termina contro l’isola rialzata della pensilina dell’autobus». In questo punto «forse per mancanza di spazio, non è stato fatto lo scivolo per i disabili, cosicché carrozzine e passeggini devono fare il giro largo per andare in stazione». Per i Dem dunque «un progetto che avrebbe avuto ampi margini di miglioramento. Quando si affrontano interventi di questo tipo credo che due cose siano importanti: la partecipazione delle persone alle fasi preliminari della progettazione e l’utilizzo dello strumento concorsuale per scegliere l’idea che meglio interpreta lo spazio, i bisogni e i desideri delle persone».

OCU: «Uno sperpero»

All’attacco dell’opera anche il gruppo di Officina di Cura Urbana: «Spendere 700 mila euro per non risolvere un problema. Spendere 700 mila euro di soldi pubblici per la propria campagna elettorale. Spendere 700 mila euro di soldi pubblici per avere una piazza che avrà da sabato gli stessi problemi del mese prima, ma con meno alberi e meno ossigeno. Mentre nei quartieri, considerati dal sindaco periferie di serie B, l’erbaccia cresce alta e i buchi nelle strade e nei marciapiedi diventano più profondi». Nel mirino della lista che sostiene il candidato sindaco Margherita Silvestrini, anche la scelta dell’inaugurazione: «Lo sperpero di soldi pubblici è però celebrato un po’ di nascosto. Il sindaco sceglie certo casualmente il giorno in cui il combattivo Comitato Salviamo gli alberi ha organizzato un altro evento, lo fa la sera quando i pendolari che ogni giorno frequentano la piazza sono già a casa, lo fa prima della presentazione dei suoi supporter per assicurarsi le presenze. Siccome in piazza non può bannare le critiche come usa fare sui social, evita di avere i cittadini intorno».

La bocciatura del Comitato

Parla di «inaugurazione organizzata in tutta fretta» e di «uso politico» dell’opera, il Comitato “Salviamo gli Alberi di Gallarate” per voce di Filiberto Zago. «Un progetto-vetrina utile non alla città, ma alla campagna elettorale di una parte politica» l’affondo nei confronti dell’amministrazione Cassani. Nel mirino in particolare «il dispendioso rifacimento della piazza non risolve nessuno dei problemi segnalati dai cittadini e, in più, aggiunge al costo economico il costo ambientale del taglio di quasi un terzo dei suoi alberi, definiti in buono o discreto stato di salute dallo stesso agronomo comunale», ma anche «la trasformazione dell’isola centrale di Piazza Giovanni XXIII in un corridoio di passaggio privo di ombra e di frescura e sprovvisto di panchine per la sosta, che la rende poco ospitale e accogliente per i passanti e ancora più per i residenti».

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