Alle Arti per ricordare don Alberto. In scena a Gallarate il Gtc con “La verità”

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GALLARATE – Teatro e memoria, quella di don Alberto dell’Orto. Al Teatro delle Arti di Gallarate andrà in scena, domani 6 novembre, la prima del nuovo spettacolo del Gruppo Teatrale Crennese. Si tratta di “La verità”, con Cesare Zoia alla regia. Lo spettacolo è tratto da “Perfetti sconosciuti”, noto film di Paolo Genovese e oggetto di numerose remake anche in altri Paesi.

Per ricordare don Alberto

L’appuntamento con la compagnia teatrale è alle 15 e rientra nella rassegna “Ripartiamo dalle Arti”, con tre compagnie teatrale che, oltre a ripartire a pieno ritmo dopo il lungo stop a causa dell’emergenza Covid, vogliono rendere omaggio alla memoria di don Alberto Dell’Orto, anima del Teatro delle Arti e scomparso il 20 agosto dell’anno passato.
E’ un’iniziativa che nulla c’entra con la storica stagione di prosa del Teatro delle Arti che proprio la prossima settimana verrà ufficialmente iniziata.
A dare il via alla rassegna è stata la Compagnia della Crocetta, che lo scorso sabato, 30 ottobre, è andata in scena con “Tutti insieme disperatamente”. Ora sarà la volta del Gtc, che porterà sul palco «una commedia brillante e divertente», si legge in una nota della compagnia teatrale. «Ma con risvolti drammatici, in cui il tema della “verità” è centrale. La verità che nascondiamo per non essere giudicati, la verità (distorta) che raccontiamo agli altri o addirittura a noi stessi, la verità che vorremmo tanto svelare ma non riusciamo, la verità che alla fine viene sempre a galla. O forse no». A chiudere la rassegna sarà la “Compagnia dietro le quinte”, con “Diavolizioso” a calendario per il prossimo sabato, 13 novembre.

La trama di “La verità”

La commedia si svolge in due atti durante una cena tra amici. I proprietari di casa sono Eva e Rocco, marito e moglie da tempo in crisi. La coppia decide di invitare a cena gli amici di sempre: Cosimo e Bianca, novelli sposi, i coniugi Lele e Carlotta e infine Peppe, insegnante di educazione fisica fuori forma e disoccupato. Quella che comincia come una serata del tutto normale prende presto una piega inaspettata, nel momento in cui Eva suggerisce di fare il gioco della “verità”. Ognuno dei commensali dovrà mettere il proprio cellulare sul tavolo e ogni chiamata o messaggio dovranno essere condivisi con gli altri: la chiamata sarà ascoltata in vivavoce e il messaggio letto a voce alta. Non tutti accolgono subito il gioco con entusiasmo ma, alla fine, il gruppo accetta di partecipare. Con una serie di risvolti che faranno da calamita sul pubblico.

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