Gallarate, Pd all’attacco sulla sicurezza: “Dalla giunta solo chiacchiere”

busto vigili aggrediti

GALLARATE – La sicurezza a Gallarate? “Solo slogan”. I consiglieri comunali del Partito democratico se ne sono convinti dopo una ricognizione sullo stato delle telecamere installate in città. “Ne funzionano soltanto la metà delle 48 che dovrebbero vigilare sulla tranquillità dei gallaratesi” avverte Giovanni Pignataro, capogruppo dem a Palazzo Borghi che, nei giorni scorsi, ha guidato la delegazione del suo partito in visita al comando della Polizia locale. “Ci siamo mossi – continua l’esponente del Pd gallaratese – dopo aver chiesto l’accesso agli atti e al termine di una commissione Sicurezza in cui sono state fornite risposte evasive, poco chiare, riguardo la videosorveglianza e, soprattutto, sulla funzionalità degli archi di ingresso alla città, che non funzionano da mesi nonostante siano strumenti utili per eventuali indagini, anche su fatti gravi”.

Nessun intervento programmato

Il punto, secondo il Pd, è che a tutt’oggi non sono in programma interventi per rimettere in funzione le telecamere fuori uso: non sono previsti stanziamenti né iniziative per reperire fondi al riguardo. Conseguente l’attacco politico all’assessore alla Sicurezza Francesca Caruso e al sindaco Andrea Cassani. Corrosivi i democratici gallaratesi quando scrivono: “La sintesi di tutta questa vicenda è che mentre il sindaco gioca su facebook a fare il piccolo Salvini e la giunta si diletta annunciando interventi di facciata, la sicurezza reale dei cittadini di Gallarate non viene garantita al meglio. Questo in barba a tutte le promesse elettorali, mai come oggi carta straccia”.

L’utilità della videosorveglianza

Fin qui il Partito democratico. Bisogna ora capire che cosa intende fare l’esecutivo in proposito, anche a fronte di un impegno che, per quanto riguarda la sicurezza, rappresenta uno dei punti prioritari e qualificanti della sua azione amministrativa.uedstQuesto Basti pensare all’attenzione rivolta ad esempio a piazza Giovanni XXIII, la piazza della stazione ferroviaria, uno dei punti più caldi dell’intera città. In quanto alle telecamere va ricordato che le prime furono installate con la giunta di Nicola Mucci. Lo scopo era appunto di sorvegliare le entrate principali alla città, monitorando il passaggio delle auto con l’obiettivo di rilevare dati utili a eventuali indagini sui diversi reati.

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