Gherardo Colombo a Castellanza: «Cooperazione base della Costituzione»

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CASTELLANZA – Una riflessione sul ruolo sociale della cooperazione, «quello strumento quasi magico che deriva direttamente dall’idea di solidarietà che sta alla base della nostra Costituzione». L’ha condotta oggi pomeriggio, lunedì 22 novembre, l’ex magistrato Gherardo Colombo alla Corte del Ciliegio di Castellanza (nelle foto e nel video) per l’incontro dal titolo “Valorizzare le fragilità: un impegno cooperativo” nell’ambito del Festival dell’Educazione.

Colombo, 75 anni, noto per aver condotto o contribuito fra le altre alle inchieste sulla Loggia P2, l’omicidio Ambrosoli e Mani Pulite, ha coinvolto e suggestionato il pubblico che ha gremito la Corte, rievocando il clima postbellico in cui fu scritta la Costituzione italiana, «con le ferite del conflitto e delle persecuzioni e la novità della bomba atomica, che ha cambiato il futuro di chi viveva allora, e che pure era sopravvissuto ai bombardamenti. La prima domanda nello scrivere la Costituzione è: come facciamo a non autodistruggerci e ad avere un futuro? La Costituzione è la risposta a questa domanda. E la risposta sta nel riconoscimento universale della dignità degli esseri umani (art. 3). Il che vuol dire che tutti noi siamo diversi ma le nostre diversità non possono creare discriminazioni, perché queste hanno consentito i disastri da cui eravamo appena usciti».

Pienone alla Corte del Ciliegio per l’ex giudice di Mani Pulite

«Nella Costituzione – ha proseguito Colombo, oggi impegnato nell’educazione alla legalità nelle scuole, attraverso incontri con studenti di tutta Italia, e autore di numerosi saggi – sono state inserite le diverse condizioni generali e sociali di tutti, per non fare alcuna distinzione, per non ripetere il modello sociale preesistente. In questo modo, quella che è la prima legge protegge ciascuno di noi perché garantisce la dignità di tutti e la necessità che tutti siamo trattati come esseri umani. Dall’art. 3 a cascata deriva tutto il resto. Siccome siamo tutti degni, la Repubblica riconosce i diritti inviolabili di ognuno; è molto attenta alle fragilità, qualunque esse siano. Subito dopo, chiede l’adempimento dei doveri di solidarietà, perché senza doveri non ci sono i diritti.

castellanza festival educazione colombo«Per l’art. 53 chiunque ha un reddito deve pagare le tasse. È una solidarietà imposta, perché senza senso dello stare insieme le cose non si fanno. E la cooperazione è lo strumento quasi magico che deriva direttamente da quell’idea di solidarietà che sta alla base della Costituzione. La cooperazione è il contrario della competizione, che crea discriminazione, e per avere un senso effettivo non si limita all’interno di una cooperativa ma si espande, è lo strumento principe per realizzare l’articolo base della Costituzione che dice che tutti noi siamo degni quanto gli altri: non c’è il nemico».

«Una comunità si fonda sulla solidarietà»

Nel sottolineare «com’è bello fare educazione avendo il modello della cooperazione», l’ex giudice di Mani Pulite ha poi citato don Lorenzo Milani laddove diceva che il senso sta nel non lasciare indietro nessuno, «un’idea che coincide in pieno con la Costituzione. È necessaria l’attenzione verso le persone fragili perché possano andare avanti anche quelli che fragili non sono. Si può essere orgogliosi di praticare la solidarietà, che non vuol dire fare beneficenza, ma contribuire a creare quel tessuto solido su cui può poggiare la comunità».

Dal Festival dell’Educazione risposte all’emergenza educativa post Covid-19

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