Giro d’Italia. L’eterno Cavendish chiude la trasferta ungherese

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Lo sprint vincente di Mark Cavendish

Terza tappa del Giro d’Italia 2022, ultima magiara: Mark Cavendish (QuickStep) a nove anni di distanza dalle sue precedenti pedalate alla Corsa Rosa alza le braccia al cielo d’Ungheria per la vittoria numero 160 in carriera! A completare il podio Arnaud Demare (Groupama FDJ) e Fernando Gaviria (UAE) con Biniam Ghirmay (Intermarché Wanty Gobert) quarto e Jakub Mareczko quinto per l’Alpecin Fenix. Solo ottavo un altro favorito come Caleb Ewan e diversi italiani a giocarsi la volata.

Resta naturalmente in maglia rosa Mathieu Van der Poel, leader anche della classifica a punti con il ciclamino che resta allora indosso a Ghirmay. In testa alla classifica scalatori passa Rick Zabel (Israel Premier Tech) che già oggi portava l’azzurro ma come secondo dietro VDP, mentre ora lo farà da titolare effettivo.

LA CRONACA. È stata una sorniona carovana di 201 chilometri da Kaposvar a Balatonfüred, tendente al risparmio energetico in vista dello sprint finale e poi delle tre settimane di corsa. Subito al termine del lungo tratto di trasferimento, sono schizzati in fuga tre uomini: Mattia Bais e Filippo Tagliani per la Drone Hopper Androni (esattamente la stessa coppia che aveva attaccato l’altroieri nella giornata inaugurale!) stavolta accompagnati da Samuele Rivi della Eolo Kometa.

Il gruppo, privato nel frattempo di Jan Tratnik costretto al ritiro dai dolori al braccio destro post-caduta nel finale di prima frazione (la Bahrain Victorious perde un elemento prezioso per Bilbao e Landa) ha tenuto a bagnomaria il trio di testa, con l’andatura tenuta soprattutto dalla Alpecin Fenix di Van der Poel, ma anche dalla Lotto Soudal di Caleb Ewan col lavoro strepitoso di Thomas De Gendt.

Ottimo lavoro di squadra al primo sprint intermedio di Nagykanizsa, con Bais a fintare, Rivi a guardare e Tagliani a prendersi i 12 punti in palio e balzare in testa alla speciale classifica dei traguardi volanti. Al km 123 la gara è passata sul lato settentrionale del lago Balaton, lungo il quale si sono consumate le fasi decisive di oggi: Tagliani si è tolto lo sfizio di conquistare pure Badacsony e si è rialzato; Bais e Rivi hanno continuato a scappare fino ai -27 dal traguardo, quando il gruppone si è compattato (al petto di Bais una metaforica medaglietta da super combattivo, con 354 km in fuga già totalizzati tra primo e terzo giorno) e ha affrontato il morbido GPM della penisoletta di Tihany…

Pascal Eenkhoorn (Jumbo Visma) e Zabel hanno duellato allo scollinamento, con l’olandese a prevalere ma il figlio di Erik a tenersi ben stretto la maglia dei Gran Premi della Montagna grazie al miglior piazzamento generale. Eenkhoorn ha provato a restare al comando ma è stato ripreso ai -6. Lì sono partite le grandi manovre: l’Alpecin Fenix ha trainato Jakub Mareczko, ma il Wolfpack ha confezionato uno dei consueti capolavori, con Davide Ballerini ad aprire il varco giusto alla rotonda della flamme rouge, Michael Morkov miglior pesce pilota al mondo e, meravigliosamente, Cavendish a tagliare la linea per primo e abbracciare tutti raggiante.

Chiusa questa tre giorni inaugurale in Ungheria, che ci lascia una scia di entusiasmo e passione per il ciclismo, siamo pronti a far tornare il Giro a casa, in Italia!
Domani sarà il primo dei tre “lunedì di riposo” e l’indomani si ripartirà con la quarta tappa, dalla Sicilia, sull’Etna. Mathieu Van der Poel si gode la sua maglia rosa, martedì lo aspetta la prima montagna. Spettacolo assicurato.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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