Giro d’Onore, il ciclismo celebra tutti i suoi campioni

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Il ciclismo italiano mette l’abito delle grandi occasioni e chiama a raccolta tutti i suoi campioni per il Giro d’Onore, la tradizionale manifestazione che premia tutti i ciclisti e i paraciclisti che hanno tenuto alti i colori del movimento azzurro nel corso della stagione 2021.

Aprendo la manifestazione, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha detto: «Dobbiamo dire grazie a tecnici, atleti e al consiglio federale. In occasione della cerimonia di consegna dei collari d’oro abbiamo sottolineato le medaglie che abbiamo vinto: con 280 allori l’Italia si pone al secondo posto mondiale preceduta solo dagli Stati Uniti. Ed il merito di tutto questo è degli atleti. Finiamo un anno ma lo sport non si ferma, c’è un percorso che sta andando avanti e subito propone nuovi obiettivi. Dobbiamo sanare le ferite, dobbiamo portare avanti il velodromo di Treviso così come tanti altri progetti, ma anche lavorare per la sicurezza stradale, un tema fondamentale per uno sport come il ciclismo».

Il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli aggiunge: «Mi associo a quanto già detto, voglio rinnovare i miei ringraziamenti al mondo Paralimpico perché più di altri deve lottare e ha dimostrato di saperlo fare. Dobbiamo favorire l’avvicinamento al nostro sport attraverso la promozione, aiutando anche le famiglie che sono chiamate a vivere gli stessi sacrifici degli atleti paralimpici. Le 97 medaglie conquistate sono tante ma devono continuare a crescere e noi ci impegneremo per fare questo. Non abbiamo vissuto una lunga estate di successi, ma un intero anno di risultati straordinari e dobbiamo continuare su questa strada».

La parola è passata poi ad Enrico Della Casa, neopresidente della UEC: «Sono felice e onorato per essere qui, perché questo vuol dire che tra la federazione europea e quella italiana sta continuando un lavoro importante per i risultati che si stanno raggiungendo. Viaggiando per quasi 300 giorni all’anno, posso dire che il Made in Italy è sempre più forte».

Accanto a lui Agata Lang a rappresentare l’UCI: «Grazie a tutti per l’invito ricevuto, sono felice di essere qui insieme a Enrico della Casa, che è membro dell’UCI. È un piacere per me a celebrare i successi dell’Italia e posso dire con il sorriso che le vostre nazionali hanno lasciato veramente pochissime medaglie agli altri Paesi. Voglio veramente congratularmi con l’Italia che è una delle nazioni più importanti del mondo del ciclismo e con grande tradizione. In un periodo difficile come questo, l’Italia ha dimostrato veramente che tutto è possibile».

Infine microfono a Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo: «È un onore essere qui, per celebrare questi momenti straordinari e queste medaglie che abbiamo conquistato. Naturalmente ringrazio Malagò, Pancalli e Valentina Vezzali, sottosegretario allo sport e un ringraziamento particolare voglio darlo ai corpi militari per la preziosa collaborazione che offrono al nostro lavoro. Non dobbiamo semplicemente fare un resoconto, ma voglio sottolineare le scelte fatte e la nuova impostazione che stiamo dando a questa federazione. Per questo voglio ringraziare il segretario generale Marcello Tolu, che ha lasciato la Fidarco per unirsi a questa nostra avventura. Abbiamo fatto qualche sostituzione nei nostri quadri, il lavoro da svolgere è tanto, ma vogliamo ottimizzare il lavoro di tutti i nostri collaboratori per ottenere risultati sempre migliori. Per tanto mi sento di ringraziare tutti i tecnici e gli organi di giustizia, che stanno lavorando insieme a noi. È una giornata di festa questa e mi sento di dire veramente: Evviva il ciclismo, Evviva lo sport italiano».

Torna il Giro d’Onore dopo un anno di sosta e lo fa in una forma rinnovata, voluta fortemente dal presidente Cordiano Dagnoni e dal segretario generale Marcello Tolu, e nel segno dei grandi personaggi. E’ stata, quella celebrata di ieri, una cerimonia densa di significati, coinvolgente e in alcuni momenti addirittura commuovente. Che ha toccato le corde del cuore e ripercorso una stagione indimenticabile, alla presenza delle massime autorità civili e sportive del nostro Paese e arricchita della presenza di numerose stelle, dello sport e dello spettacolo. Una cerimonia che il pubblico potrà vedere in registrata il 23 dicembre alle ore 21 su Eurosport 2 e sui canali 211 di Sky, Tim Vision, DAZN, Amazon Prime, Video Channel, Eurosport Player e Discovery Plus.

Lunga è la lista dei campioni e delle autorità presenti e degli ospiti illustri: il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente del CIP Luca Pancalli, il presidente della UEC e vice presidente UCI Enrico Della Casa, il Direttore Generale dell’UCI Amina Lanaya, il delegato del presidente allo sport presso Regione Lazio Roberto Tavani, l’assessore al Turismo, Gradi Eventi e Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato, e il presidente di Eur Spa, Alberto Sasso.

Mano sul cuore, luce sul palco: Serena Autieri ha aperto lo show, intonando le note nell’Inno di Mameli di fronte ad una platea ancora commossa dalle immagini sintesi di quest’annata. Un anno straordinario per lo sport italiano ed in particolare per il ciclismo, che con 97 medaglie ha raggiunto un record impensabile all’inizio della stagione. Dopo gli interventi di saluto da parte delle Istituzioni è stato il momento dei veri protagonisti della giornata: i campioni che anno dopo anno continuano regalare un’immagine vincente del nostro movimento. Incalzante il susseguirsi di fuoriclasse sul palco di Spazio 900, tutti insigniti del premio raffigurante il nuovo logo del Giro d’Onore: al pari della statuetta degli Oscar, non cambierà nel corso degli anni e, al termine della carriera, potrà rappresentare in modo evidente il percorso sportivo di ogni singolo atleta.

Innovativo e coinvolgente il momento dedicato a Elia Viviani, Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon, Jonathan Milan, Paolo Cecchetto e Diego Colombari, atleti che hanno lasciato il segno vincendo un titolo olimpico o paralimpico. Hanno impresso un’impronta delle loro mani nell’argilla, a futura memoria dell’impresa da loro realizzata. Il valore del successo ottenuto, al pari delle impronte lasciate nella terra, sfida i tempi e resta per sempre. Esposte nella sede della Federazione, avranno la funzione di memoria storica e contemporaneamente esempio per gli atleti che verranno. Un momento di grande impatto, valorizzato dalla presenza di Pino Insegno, che con la sua ironia e simpatia ha reso la scena ancora più coinvolgente.

Saranno esposte nella sede della FCI anche le stelle firmate dai Campioni del Mondo 2021 nella prima Walk of Fame della Federazione Ciclistica Italiana. Realizzata, anche in questo caso, per ricordare i protagonisti che si sono vestiti con i colori dell’iride.

Il nuovo Giro d’Onore è stato anche un tributo alla storia del ciclismo e ai grandi dualismi. Così i partecipanti nell’accedere nella sala dove sono stati consegnati i premi hanno camminato tra le sagome di campioni come Vincenzina Strada, Girardengo e Binda, Coppi e Bartali, Adorni e Gimondi, Moser e Saronni, Bugno e Fondriest, Pantani e Cipollini. Una ricostruzione iconografica resa possibile grazie alla partnership con i musei del ciclismo del Ghisallo e AcdB di Alessandria.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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