“Il risveglio di Giuda”, Gallarate tra fantasy e thriller nel romanzo di Suraci

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GALLARATE – Tutto comincia con un furto epocale, quello della Sindone. La sua sparizione dai Musei Vaticani innescherà le vicende narrate ne “Il risveglio di Giuda” di Fabio Suraci, fantasy thriller che si svolge tra Gallarate, la sua città, Sumirago, Besnate e Milano. Protagonisti del libro, che verrà finanziato attraverso una campagna di crowdfunding, sono Isabella Giudice, brillante studentessa di teologia, e Marco Presti, misterioso studioso che verrà costretto a collaborare, sotto ricatto, con chi ha rubato la reliquia: dovrà decifrare il messaggio che si cela nella sua trama.

L’ipotesi che la Sindone si trovi a Roma

«Ho scelto un tema legato alla religione, che dunque merita un certo rispetto: mi sono documentato leggendo i quattro Vangeli, “Inchiesta su Gesù” di Corrado Augias e guardando diversi documentari sulla Sindone», ha raccontato Suraci riguardo alla genesi del romanzo. «Allo stesso tempo, però, non ho mantenuto i riferimenti reali: ad esempio l’Università Cristiana di Milano di cui parlo nelle pagine trae spunto dalla Cattolica. Mi piace inventare e mi dà libertà: per questo motivo ho anche collocato la Sindone a Roma invece che a Torino, mi aveva affascinato una teoria che ipotizzava là l’originale. L’immaginazione, la creatività, può giungere casualmente da un’immagine, una canzone o una frase: così è nata Isabella, la protagonista. Ho scritto i primi dieci capitoli intorno al 2009; un paio di anni fa ho ripreso l’opera, la stesura vera e propria ha richiesto circa cinque mesi».

Stephen King e Dean Koontz come modelli

Operaio tessile amante della scrittura, Suraci vanta già all’attivo una pubblicazione su Amazon, e ben dieci libri inediti. Per la campagna di crowdfunding di Bookabook è stato scelto “Il risveglio di Giuda”: «È difficile che una casa editrice pubblichi solo autori emergenti, in questo caso è un modo per fare un’indagine di mercato». Se il riferimento è Stephen King, la svolta è avvenuta con Dean Koontz: «Nel 2000 mio fratello mi regalò “Lampi”, incentrato sulla vita reale dei personaggi che, a un certo punto, vengono trasportati in un’ambientazione fantasy. Sarà banale, ma mentre leggevo mi sono detto: “Allora nei libri uno può veramente scrivere quello che vuole”». Tra le influenze c’è anche la musica, che spazia da Metallica e Pantera al country di John Denver, la cui “Rhymes and reasons” ha contribuito a “Il risveglio di Giuda”: «Quando una canzone mi ispira un libro trascorro quasi tutto il periodo in cui lo scrivo ad ascoltarla, perché mi crea immagini. A questo riguardo non ho limiti, per tre la musa è stata Elisa». Senza dimenticare il ruolo di Gallarate: «Per la mia sensibilità ha molti tratti misteriosi, ho ambientato alcuni racconti brevi nei boschi di Malpensa. La città in sè mi spinge alla scrittura, e anche la montagna, dove ho una baita. Con pochi passi sei in Boschina, nel verde: a volte basta fare una passeggiata lì alla sera e l’ispirazione è automatica».

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