Gorla Minore, dagli ecomostri 155 mila euro da riscuotere. Ma si aspetta l’asta

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GORLA MINORE – Nonostante siano passati più di 6 anni dal fallimento della ditta dei cosiddetti “ecomostri” di via Giacchetti a Gorla Minore, allo scorso consiglio comunale di martedì 5 ottobre se ne è tornato a parlare, o meglio, il consigliere di minoranza della Lega, Matteo Landoni, ha chiesto alla maggioranza spiegazioni sui 155 mila euro di fideiussione da riscuotere. «Peccato che l’assessore al Bilancio, Fabio Lorvetti, non abbia saputo rispondermi, dato che non sapeva se il Comune avesse effettivamente incassato questi soldi», denuncia il leghista. Ma a intervenire è il sindaco stesso, Vittorio Landoni: «Il tema non c’entrava con il punto all’ordine del giorno e poi si tratta di una garanzia delle opere di urbanizzazione che verranno realizzate quando all’asta verrà aggiudicata un’azienda».

Una polemica lunga anni

Durante lo scorso consiglio comunale di Gorla Minore, tenutosi martedì 5 ottobre, uno dei punti all’ordine del giorno riguardava il bilancio consolidato, presentato dall’assessore al Bilancio, Fabio Lorvetti, e alla fine della discussione è intervenuto nella seduta anche il consigliere di minoranza, Matteo Landoni, che ha chiesto alla maggioranza se il Comune avesse o meno incassato «i 155 mila euro della fideiussione che sono da riscuotere dal 2019, quando la giunta ha aperto una richiesta tardiva dopo il fallimento della ditta responsabile dei cosiddetti ecomostri di via Giacchetti».

Si tratta di quattro edifici che negli anni hanno visto diversi progetti avvicendarsi l’uno dopo l’altro: dalle scuole, all’asilo, fino a delle residenze sociali. Ma ad oggi sono ancora scheletri vuoti, spesso sporchi e fonte di degrado nell’area del mercato del paese. Un tema sul quale da anni si discute, soprattutto in periodo di campagna elettorale e che il leghista ha riportato alla luce in consiglio, lamentandosi anche della mancata risposta da parte dell’assessore Lorvetti. «Non stiamo parlando di una somma irrisoria, ma di 155 mila euro e quindi non trovo giusto, nemmeno nei confronti dei cittadini, non dare neanche una risposta. Ad oggi noi non sappiamo se questi soldi sono stati riscossi».

Ci pensa la nuova ditta

A chiarificare tutto è però il primo cittadino, Vittorio Landoni, che confermando che la somma non è stata incassata, spiega che la situazione è più complessa di quanto sembra. «I 155 mila euro sono una garanzia dell’esecuzione dei lavori di urbanizzazione che inizialmente avrebbe dovuto realizzare la ditta che è poi fallita. Quindi noi non li abbiamo ancora riscossi, perché dobbiamo aspettare di individuare un nuovo soggetto, ma l’area è privata, non comunale». A questo punto non resta quindi che attendere la nuova asta e soprattutto la ditta vincitrice, anche se le scorse due gare sono andate a vuoto. «Possiamo però assicurare che non sono stati sborsati fondi comunali per realizzare i lavori di ristrutturazione, ma gli oneri di urbanizzazione verranno sostenuti dalla prossima azienda responsabile».

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