I giovani di Busto e Olgiate lavorano sugli obiettivi dell’Onu: un domani sostenibile

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OLGIATE OLONA – «Sappiamo che spesso pensando all’Onu e agli obiettivi che le nazioni si prefiggono per contrastare il cambiamento climatico molti pensano di non poter fare molto nella loro vita quotidiana. Noi vogliamo ribaltare questo pensiero e far partire una serie di tavoli di lavoro nel territorio di Busto Arsizio e della Valle Olona per intercettare le esigenze dei cittadini e trovare soluzioni concrete». Così Giovanni Mandelli, referente di Strada per tutti e collaboratore del Bike to Work di Olgiate Olona annuncia la prima officina “Domani che vorrei”, una rete di associazioni che lavorerà sugli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu.

Il domani che vorrei

Un modo per ripensare la città all’insegna dell’accessibilità, della mobilità sostenibile e del rispetto per l’ambiente a tutto tondo. E’ questo l’obiettivo che alcuni giovani di Busto Arsizio e Olgiate Olona si sono prefissati nella creazione del “Domani che vorrei”, una rete di associazioni che include Strada per tutti, Stoà, Villa Restelli e il circolo Gagarin, che si riunirà sabato 6 novembre proprio al circolo Gagarin in via Galvani 2bis a Busto Arsizio dalle  14.45 alle 17, per disuctere i temi prefissati dalle Nazioni Unite.

«Siamo nel 2021 – esordisce l’olgiatese Giovanni Mandelli – un anno che si sta rivelando complicato e che ci sta ponendo di fronte a molte sfide, portandoci a ripensare la nostra vita e le nostre abitudini. Ma è proprio da una crisi che possono nascere nuove opportunità e speranze». Ti tempo ce n’è, in particolare 9 anni, nei quali gli stati che hanno sottoscritto l’agenda si impegneranno a raggiungere 17 obiettivi, chiamati Sustainable Development Goals. «Entro il 2030 siamo tutti coinvolti per raggiungere un maggiore benessere, ecosostenibilità, ecosolidarietà e pace per il nostro pianeta e per ognuno dei suoi abitanti. Nessuno escluso», continuano i giovani.

Uniti per un pianeta migliore

Per questo le associazioni Christian Onlus, Centro Giovanile Stoà, Circolo Gagarin, Comunità PachaMama e Villa Restelli, che da diversi anni operano sul territorio per promuovere occasioni di incontro e confronto per la comunità, hanno scelto di unire le forze «per essere insieme trasformativi e creare collaborazioni inclusive». L’idea è di facilitare e supportare il dialogo tra realtà sensibili e già attive sul territorio e di coinvolgere giovani e cittadini offrendo occasioni di confronto su diverse tematiche legate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 11 (Città e comunità sostenibili) e 13 (Lotta contro il cambiamento climatico).

«Sabato 6 novembre – spiega Mandelli – creeremo dei tavoli di lavoro, delle “officine”, in cui promuoveremo progettualità inclusive e condivise, iniziando a ragionare insieme, con l’intermediazione di realtà esperte (Strada per tutti, Copaiba Project, Slow Food Valle Olona, Recup e FreeToChange) sui temi molto caldi». Dalla mobilità sostenibile, al mondo vegetale e il verde urbano, al cibo e sostenibilità, fino alla socialità e partecipazione inclusiva in città. La prima officina si terrà al Circolo Gagarin, mentre i prossimi appuntamenti saranno costruiti insieme, in base agli interessi e proposte dei partecipanti. Per iscriversi basterà cliccare sul seguente link e seguire le istruzioni e per avere più informazioni si può scrivere a ildomanichevorrei@gmail.com. Solo chi ha il Green pass e ha pagato la quota di tesseramento Arci di 10 euro potrà entrare al circolo.

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