Commercio, negozianti di 6 comuni fanno rete con il Distretto dell’Alto Milanese

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INVERUNO – I negozianti di 6 comuni dell’Alto Milanese fanno rete per vincere le nuove sfide del commercio. Oggi pomeriggio, mercoledì 27 ottobre, nella Biblioteca comunale di Inveruno è stato firmato l’accordo per il Distretto del Commercio di cui il Comune di Inveruno è capofila e a cui partecipano Arconate, Bernate Ticino, Buscate, Cuggiono e Magnago. Già fissato un piano di interventi dal 2022 al 2024 che prevede, fra l’altro, incentivi finanziari, fiscali e urbanistici per investimenti; supporto al riconoscimento dei negozi e delle attività storiche; formazione (ad esempio sulla transizione digitale); la creazione di una “carta fedeltà” del Distretto; ancora, attività pubblicitaria e promozionale e valorizzazione di centri storici, vie e piazze dove operano le imprese. Presenti alla firma i sindaci dei 6 comuni (nella foto, con Marco Barbieri, primo da sinistra, segretario generale ConfCommercio Milano Lodi Monza e Brianza).

Bettinelli: «No a protezionismo, sì a collaborazione»

«Non si tratta di un’iniziativa protezionistica – ha tenuto a sottolineare il sindaco di Inveruno, Sara Bettinelli – ma di supporto e collaborazione in un contesto di libero mercato che pone per tutti sfide nei confronti delle medie e grandi strutture di vendita. Le nostre Amministrazioni sono a fianco dei commercianti del territorio per capire esigenze, criticità e aspirazioni».

Tutti i sindaci presenti (oltre a Bettinelli, Sergio Calloni di Arconate, Maria Pia Colombo di Bernate Ticino, Fabio Merlotti di Buscate, Giovanni Cucchetti di Cuggiono e Carla Picco di Magnago) hanno sottolineato il clima di collaborazione tra le loro Amministrazioni e la capacità del territorio di fare rete, anche per valorizzare le sue specificità e bellezze. «Non è così scontato – ha detto Picco – trovare obiettivi comuni da raggiungere. Speriamo di dare una bella opportunità di sviluppo al settore del commercio in una società che cambia come le modalità di acquisto. Insieme superiamo le difficoltà».

Barbieri: «Opportunità di rilancio»

Per Barbieri il neonato Distretto del Commercio dell’Alto Milanese rappresenta «un passaggio fondamentale di partenariato pubblico-privato, al termine di un percorso cominciato più di 10 anni fa. Un esercizio commerciale – ha proseguito il segretario di ConfCommercio – sta bene in un contesto urbano e sociale che sta bene, con parcheggi e isole pedonali. Ma soprattutto è importante il contesto storico: l’attività del commercio arriva da un anno e mezzo di dura pandemia, mentre oggi assistiamo a dati di ripresa. Questa firma arriva in un momento tipico e opportuno di rilancio del settore».

Marco Barbieri ha quindi fatto alcuni esempi degli investimenti possibili con il cofinanziamento pubblico-privato previsto dai Distretti, con imprenditori e sponsor che partecipano con gli enti pubblici nella realizzazione di interventi quali dehors caratteristici in un tratto di strada, con risorse regionali e comunali per coprire i costi di tavolini, sedie e ombrelloni; contributi per le spese di sanificazione e altri interventi anti Covid; interventi di riqualificazione urbana di piazze, anche con piani d’area dedicati; la partecipazione a bandi con fondi pubblici.

Cento insegne, un solo territorio

La realtà commerciale locale dei comuni coinvolti nel Distretto del Commercio è fatta di quasi un centinaio di negozi, molti storici, piccoli e dalla gestione unifamiliare, che stanno vivendo un cambio generazionale. Com’è stato osservato, ogni comune ha una sua specificità rispetto a tipologia e quantità di attività commerciali e una delle finalità del Distretto è far uscire l’utenza dai confini comunali, creando un territorio commerciale unico in tutti i comuni partecipanti.

«È un momento di difficoltà – ha tirato le somme Merlotti – C’è una sensazione generale di disagio che si sfoga in insoddisfazione e che ci ha spinto a un percorso strutturato di supporto al commercio collocato in un contesto. Occorreva strutturarsi per reggere la sfida con la media e grande distribuzione che sta prendendo piede dappertutto e conta su studi approfonditi, fuori dalla portata dei piccoli negozianti, sulle potenzialità del territorio servito».

Questionario a negozianti e cittadini per il distretto del Commercio Alto Milanese

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