I parking di Malpensa a Conte: «Senza voli non lavoriamo. Anche a noi i ristori»

Parking Malpensa auto abusivi

MALPENSA – I parking che sorgono intorno a Malpensa hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in cui dichiarano la «forte delusione per la dimenticanza di tutta la nostra categoria di lavoratori dell’indotto aeroportuale nell’attuale Dpcm definito “Decreto ristori”». Tra i molti dipendenti che vivono grazie all’attività aeroportuale, infatti, ci sono anche i parking. Che ora chiedono a gran voce di essere inclusi nelle misure urgenti messe a disposizione dallo Stato per aiutare i settori produttivi durante questa seconda ondata di emergenza Covid. La loro categoria non rientrava fra quelle obbligate a chiudere. Ma il loro legame con Malpensa è così stretto che un calo dei voli si riversa anche sul sistema parcheggi: niente voli, niente turisti, niente posti auto da occupare.

Una crisi mai vista

Una condizione che si fa ancora più sentire in questo periodo, con lo scalo della brughiera che registra uno dei momenti più bassi di sempre. Nel mese di ottobre, l’aeroporto ha chiuso con un valore pari a -75%. E ora, con il nuovo Dpcm firmato ieri, 4 novembre, anche i voli interni al Paese subiranno un calo drastico, mettendo in ombra quella lievissima ripresa del traffico aereo che si era vista quest’estate con un (quasi) ritorno alla normalità. Insomma, una crisi del sistema aereo di tali proporzioni non si era mai vista. Motivo per cui, la settimana scorsa, i parking di Somma Lombardo hanno chiesto un incontro urgente al sindaco Stefano Bellaria per chiedere un alleggerimento dell’imposizione locale. Un modo – dicono – per cercare di sopravvivere e salvaguardare più posti di lavoro possibile. Perché è evidente fin da ora che una volta che si innescherà la ripresa, i livelli occupazionali saranno comunque inferiori al pre-lockdown. Ma chiudere per sempre equivarrebbe a un disastro che si vuole evitare.

Le parole dei parking di Malpensa

Ecco la lettera integrale che è stata firmata da tutti i parking che gravitano intorno a Malpensa:

Illustrissimo Presidente,

Le scriviamo in rappresentanza della categoria parcheggi ed autorimesse per rappresentarle il nostro sentimento di forte delusione per la dimenticanza di tutta la nostra categoria di lavoratori dell’indotto aeroportuale nell’attuale Dpcm definito “Decreto ristori”.

Alla nostra categoria non è stata imposta nessuna chiusura obbligatoria dal Governo ma è altresì vero che i nostri parcheggi lavorano in funzione della capacità lavorativa del vicino aeroporto di Malpensa che come dichiarato dall’Amministratore delegato di Sea, proprio in questi giorni, registra una perdita di passeggeri pari all’80%.

I nostri parcheggi sono lavorativamente dipendenti dal traffico presente nell’aeroporto di Milano Malpensa che in questo periodo risulta fortemente ridotto a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

I nostri sforzi e tutti i nostri sacrifici nella gestione di un servizio di assoluta pubblica utilità risultano essere vanificati dalla mancanza di considerazione del nostro codice Ateco tra quelli contemplati nel Dpcm da Lei firmato.

Sperando di essere tenuti in considerazione quanto prima possibile, questa lettera, a Lei indirizzata, rappresenta la nostra ultima possibilità di riuscire a sopravvivere in questo momento storico.

Confidiamo nella sua attenzione affinché si provveda tempestivamente.

Con Cordialità

I Parking di Malpensa: «Azzerare la Tari. Situazione drammatica»

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