I profughi puliscono i boschi. Così Lonate risponde a Casa Pound

profughi puliscono boschi

LONATE POZZOLO – Quindici profughi ospitati nei tre Cas di Lonate Pozzolo e oltre quaranta volontari si sono uniti all’amministrazione comunale domenica mattina per ripulire i boschi di Lonate Pozzolo. Il cappellino di Legambiente in testa, la pettorina con la scritta “Stiamo lavorando per noi”, ma soprattutto tanta voglia di riempire interi sacchi di rifiuti per ridare dignità al polmone verde della città.

Una lavatrice e una borsa rubata

L’edizione 2018 di  “Puliamo il mondo” è la prima di Nadia Rosa da sindaco. Accanto a lei la giunta quasi al completo (Luca Perencin, Melissa Derisi e Paolo Risi) e alcuni consiglieri comunali, a partire dalla capogruppo Tania Manfredelli. I volontari hanno ripulito diverse aree del territorio, come le vie Adamello, Po, Adda, Moncucco, Francia, Europa e XXIV Maggio, riempiendo decine di sacchi verdi conferiti alla piattaforma ecologica. «Abbiamo trovato una lavatrice, tappeti, abiti, scarpe, tantissime bottiglie di vetro e lattine. Abbiamo recuperato anche una borsa rubata e, da un’altra parte, una patente e una tessera sanitaria, immediatamente consegnate alla polizia locale», spiega Derisi.

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Il coinvolgimento dei profughi

L’assessore Derisi (Servizi sociali) sottolinea in particolare il coinvolgimento dei richiedenti asilo all’iniziativa, una risposta sul campo alla provocazione di Casa Pound che giovedì scorso ha interrotto il consiglio comunale inscenando una manifestazione anti-migranti. «Abbiamo raccolto davvero tantissimi rifiuti e fondamentale è stato l’aiuto dei migranti che si sono impegnati tanto. Purtroppo c’è gente incivile, ci sono i boschi pieni di spazzatura che basterebbe buttare in pattumiera o in un cestino».

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