I Sinti di Gallarate in corteo: «No allo sgombero». Ma il sindaco Cassani non arretra

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GALLARATE – Un corteo pacifico ha invaso oggi 21 novembre le strade di Gallarate. I Sinti del campo nomadi di Cedrate sono scesi in piazza per protestare contro lo sgombero, una certezza ormai dopo mesi di braccio di ferro con l’amministrazione comunale. Dal 23 novembre ogni giorno potrebbe essere quello buono per l’arrivo delle ruspe.

Finiremo sotto i ponti

«Noi siamo cittadini di Gallarate, è una vita che siamo qua», dice Ivan Tribini, mentre a piedi percorre in corteo la strada che divide il campo di via Lazzaretto, in cui vive insieme alla famiglia, da piazza Libertà. «Vogliamo un’alternativa allo sgombero, altrimenti finiremo sotto i ponti in pieno inverno con tutti i bambini e gli anziani malati».  Al loro fianco anche alcune associazioni della città (e non solo) che stamattina hanno lanciato l’ennesimo appello al dialogo.

Proprio poveri non sono

Così come concordato insieme alle forze dell’ordine, il confronto tra una delegazione dei manifestanti e il sindaco Andrea Cassani avverrà venerdì mattina. Ma così come anticipato alle telecamere dei media nazionali arrivati stamane a Gallarate, il primo cittadino non ha alcuna intenzione di retrocedere: «Come sappiamo, e come ci ha detto anche la guardia di finanza, hanno delle proprietà. Un 25enne che abita al campo di via Lazzaretto , per esempio, soltanto lo scorso luglio si è comprato una casa dal valore di 220mila euro, pagandone 80mila. Quindi, proprio poveri non sono».

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