Il buco da 2 milioni negli alloggi? Per il Comune di Legnano «è sotto controllo»

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LEGNANO – Il debito milionario accumulato dagli inquilini degli alloggi comunali a Legnano? Per l’amministrazione comunale il montante di debito “aggredibile” è pari alla metà del totale, ovvero 1.148.000 euro, di cui 883.000 riconducibili a 35 persone su gran parte delle quali sono state già avviate azioni di recupero. Così la giunta Radice replica oggi, venerdì 13 gennaio, alla mozione presentata dal consigliere del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana, secondo il quale la morosità complessiva, arrivata al 30 giugno 2022 a 2.216.693 euro, ha raggiunto «una dimensione e una diffusione intollerabili».

Radice: «Distinguere caso per caso»

«Bisogna leggere le dimensioni reali del fenomeno – esordisce il sindaco – Fin dall’insediamento la nostra amministrazione ha preso in mano il problema dandogli un indirizzo chiaro: la separazione dei veri casi sociali da quelli di chi, pur in grado pagare l’affitto, non lo fa. E su questi ultimi interveniamo. Per questo, dopo aver analizzato tutte le situazioni caso per caso, abbiamo definito con Euro.Pa un modello di intervento finalizzato ad avviare le opportune azioni legali (stragiudiziali e giudiziali) verso i morosi colpevoli, azioni che però richiedono tempi tali da non produrre risultati immediati.

«Qualora questi percorsi non avessero un buon esito – aggiunge Lorenzo Radice – il Comune attuerà tutte le iniziative necessarie a tutela di un bene pubblico quali sono le case popolari, fino ad arrivare, come ultima ratio, allo sfratto. Invece, per i tanti cittadini che hanno piccole situazioni debitorie, che per decine di famiglie ammontano a qualche centinaio di euro, il nostro obiettivo è intervenire prontamente per evitare che queste si aggravino, definendo opportuni piani di rientro e facendo sentire la presenza del Comune».

Recuperabile metà del debito

Secondo i dati forniti da Palazzo Malinverni, dei 279 affittuari che hanno maturato negli anni debiti per affitti o spese, 38 sono i casi sociali (che hanno generato una morosità di 555.354 euro), 55 i trasferiti o deceduti (quindi che oggi non sono più affittuari, ma sui quali comunque l’azione di recupero prosegue, ove tecnicamente possibile) che hanno prodotto una morosità di 512.617 euro, mentre i restanti 186 sono i morosi residenti attuali, sui quali si sta concentrando l’azione amministrativa e il cui debito totalizza 1.148.000 euro.

Per l’assessore al “benessere e sicurezza sociale”, Anna Pavan, «è importante analizzare la distribuzione del debito e colpisce il fatto che poche decine di persone producano la quota di gran lunga più consistente della morosità, mentre il debito del numero più alto di nuclei familiari morosi non arriva a 1.000 euro». Dei 186 morosi residenti attuali, 35, con un debito superiore ai 10.000 euro, generano morosità per 880.000 euro, ossia oltre il 75% del debito “aggredibile”. Per la maggior parte di questi morosi (28), insieme con altri casi, è stata avviata già a fine 2020 un’azione di recupero crediti per via legale che, attualmente, al netto del valore dei piani di rientro in corso, vale 1.022.000 euro.

Non pagano in media 44 inquilini all’anno

La maggior parte dei morosi, 86, ricade in una fascia di debito inferiore ai 1.000 euro e ne totalizza 30.829; somma che equivale a un debito medio di soli 358 euro. Pavan sottolinea infine come la morosità non sia continua per tutti i 186 residenti: la maggior parte non ha pagato in alcuni periodi per riprendere poi a saldare regolarmente canone d’affitto e spese o viceversa. La media annua dei morosi, riferita alle locazioni, nei primi 6 esercizi di gestione (2016-2021) delle case comunali da parte di Euro.Pa Service è inferiore a 44. «Consideriamo che, se tutti pagassero, la somma che si dovrebbe incassare ogni anno è di circa 900.000 euro, mentre la morosità delle locazioni nel 2021, ultimo dato disponibile, ammonta a 110.000».

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