Il caso Busto 81 scuote i tifosi: «Il campo di via Valle Olona torni alla Pro Patria»

BUSTO ARSIZIO – Il Busto 81, quello storico dei Mulazzi, dei Gambazza e dei Tosi (chissà cosa ne pensa l’attuale presidente dell’Assb), del torneo “Maggio Biancorosso” e del Memorial “Mario Colombo” dei Fioeu daa Stra Balon, non c’è più da tempo. Ma l’ultimo colpo, quello che potrebbe ridisegnare la geografia sportiva cittadina del campo di via Valle Olona ripristinando di fatto la storia, è stato inferto post Covid, con l’intesa per la cessione al Città di Varese del titolo di serie D, conquistato dalla società di patron Luigi Galli dopo una cavalcata vincente dalla Seconda Categoria. Questi, in estrema sintesi, i fatti, ma le reazioni della piazza  bustocca non si sono fatte attendere. Specie sui social.

L’autogol del sindaco: Busto salva Varese

Che il Busto 81 fosse una società per così dire nelle grazie dell’amministrazione, specie ai tempi di Carmine Gorrasi, era abbastanza evidente: sul campo di via Valle Olona sono state diverse le manifestazioni organizzate, anche per finalità sociali (da ultimo il Daghidaponta). Ma l’ex dg biancorosso da qualche tempo è tornato a “fare calcio” ad altre latitudini. E ora che il Busto 81 ha deciso di consegnare la serie D al Varese (grazie Busto), per il primo cittadino e tifoso Emanuele Antonelli il rischio di un clamoroso autogol cittadino sta diventando realtà.

Il risarcimento: campo alla Pro

Come fare per uscire da questo pasticcio, che potrebbe avere non poche ripercussioni in fase di elezioni? I tifosi della Pro Patria, che sui social non hanno certo gradito la mossa di patron Gigi Galli (peraltro ex giocatore tigrotto negli anni ‘60 nonchè in buoni rapporti con Patrizia Testa) hanno trovato una formula, come dire, di “risarcimento”: una più copiosa sponsorizzazione alla prima squadra biancoblù di capitan Colombo, bisognosa di risorse per affrontare da protagonista la prossima stagione che in caso di riforma potrebbe aprire le porte delle serie B, ma soprattutto la “restituzione” dello storico campo di via Valle Olona (intitolato ad una leggenda tigrotta come “Carletto Reguzzoni“) alla Pro Patria.

Restituzione perché la leggenda dei tigrotti ebbe proprio inizio sul campo di via Valle Olona (impianto allora da 10mila posti in stile liberty con tribune in legno bianco), dove la Pro giocò fino al 18 luglio del 1927, quando – per celebrare la prima storica promozione nella Divisione Nazionale – venne inaugurato in via Ca’ Bianca 42 lo “Stadium” , dal 1971 intitolato al maratoneta “Carlo Speroni”.

Tigrottini a Busto

Una soluzione che farebbe proprio al caso della Pro Patria che, sulla scia della realizzazione del campo in erba nell’antistadio, risolverebbe in un amen un problema atavico (i Vender, con la loro idea della Cittadella, ne sanno qualcosa…), evitando di dover migrare ancora sui campi di tutta la provincia e non solo (da Fagnano a Magnago), per trovare adeguate sedi di gioco per le proprie formazioni giovanili, come peraltro avvenuto anche nella scorsa stagione, con Berretti, Allievi e Giovanissimi costretti a spostarsi fino a Turbigo per le gare di campionato. Una vera assurdità. Che qualora l’amministrazione metterà a bando la gestione dell’impianto di via Valle Olona, potrebbe essere risolta ora che il Busto 81 “si è fuso” per far resuscitare il calcio a Varese. 

Poter ritornare ad usufruire del “Carletto Reguzzoni” consentirebbe ai tifosi biancoblù di assistere più agevolmente alle partite dei tigrottini, incrementando il feeling della Pro Patria con la città ed accrescendo quel senso di appartenenza e d’orgoglio che tutti i bustocchi hanno per una squadra dal nome unico (Pro Patria et Libertatw), dalla gloriosa storia e da una maglia impareggiabile.

Busto 81 Valle Olona Pro Patria – MALPENSA 24