Il Comitato per la Legalità a Legnano: «Su Piazza Pulita la Lega distorce i fatti»

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LEGNANO – «A fronte di dichiarazioni di esponenti della Lega che distorcono i fatti, corre l’obbligo di precisare che le assoluzioni dell’ex sindaco Fratus e degli assessori Cozzi e Lazzarini chiudono procedimenti penali che nulla hanno a che fare con le battaglie che allora fece il Comitato per la Legalità a Legnano»: lo chiarisce oggi, martedì 23 gennaio, Antonio Guarnieri, allora responsabile del Comitato (nella foto, una delle manifestazioni da questo promosse nel 2019), dopo i commenti seguiti all’esito del processo d’appello per l’inchiesta Piazza Pulita.

Guarnieri: «Rimane la ferita alla vita democratica della città»

«Il Comitato – ricorda Guarnieri – è sorto per far rispettare le legalità violata dal tentativo, attraverso l’illegittimo intervento del difensore civico regionale, di mantenere in vita il consiglio comunale dopo le dimissioni di più della metà dei consiglieri, fra i quali alcuni della maggioranza, che decretarono la crisi politica dell’amministrazione Fratus. Si era creata una ferita nella vita democratica della città, con un Consiglio non più rappresentativo e delegittimato, tenuto artificiosamente in vita contro ogni regola, da chi voleva mantenere il potere cittadino a ogni costo, anche quello di condannare la città a una paralisi politico-amministrativa per più di un anno. Ci siamo rivolti non al giudice penale ma alla giustizia amministrativa che alla fine ci ha dato ragione, accogliendo il nostro ricorso e consentendo lo scioglimento del consiglio comunale, avvenuto con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno, che allora era il senatore Matteo Salvini».

Fedeli: «Fu crisi politica, non giudiziaria»

Interviene anche l’allora legale del Comitato, Alberto Fedeli, che insieme al professore Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale nel frattempo scomparso, e all’altro avvocato Michela Cerini propose i vittoriosi ricorsi al Tar. «Non esprimo giudizi sulle assoluzioni penali – commenta Fedeli – se non rilevando, da garantista, come mi è sempre parsa eccessiva l’azione penale promossa, pur sussistendo fatti che potevano meritare una censura etico-politica, ma su questo giudicano i cittadini, come poi in effetti hanno fatto nelle elezioni. Una cosa è certa. La giunta Fratus non è caduta per la condanna penale ora annullata in appello. Non si può dimenticare che tutto nasce dalla crisi politica della giunta Fratus, con alcuni esponenti della sua maggioranza che si sono dimessi insieme a tutti i consiglieri di opposizione, facendo così mancare il numero legale per la validità del consiglio comunale, che ne comportava lo scioglimento.

«Invece che prendere atto di questo – prosegue Fedeli – la giunta Fratus è ricorsa all’espediente di richiedere l’intervento del difensore civico regionale, che, senza averne il potere, ha ricostituito il consiglio comunale con illegittime surroghe dei dimissionari con nuovi consiglieri. Un anno di battaglie legali che hanno condotto prima alla sospensione da parte del Tar di Milano degli illegittimi provvedimenti adottati, confermata dal Consiglio di Stato, giungendo così allo scioglimento del consiglio comunale e alla nomina del commissario prefettizio da parte del presidente della Repubblica. Lo scioglimento è stato impugnato dai consiglieri leghisti al Tar del Lazio ma senza successo. Il 20 marzo 2020 l’epilogo, con il definitivo annullamento da parte del Tar di Milano degli illegittimi provvedimenti impugnati. Un anno di battaglie legali (con costi anche per il Comune) che si sarebbero potuto evitare se Fratus si fosse dimesso da sindaco subito dopo il venir meno della propria maggioranza, cosa che in verità fece, salvo subito dopo revocare le dimissioni».

Carolina Toia contro gli «odiatori seriali»

Sempre oggi, proprio dalla Lega, arrivano i commenti dei due consiglieri comunali legnanesi. «Sono sinceramente felice per Gianbattista Fratus, Chiara Lazzarini e Maurizio Cozzi – scrive la capogruppo Carolina Toia – Resto tuttavia profondamente dispiaciuta per quanto queste tre persone (e le rispettive famiglie) hanno dovuto subire negli ultimi anni. Nessuno e niente sarà mai in grado di restituire loro quanto, nel tempo, è stato violentemente strappato. Parlo di vite private, carriere politiche e professionali. Vorrei inoltre ricordare che, anche (o forse dovrei scrivere “principalmente”) grazie a tutto il fango gettato su di loro abbiamo perso la città, che oggi si ritrova nelle mani del peggior governo di sempre. Infine, vorrei guardare in faccia, a uno a uno, quei “fenomeni”, uomini e donne, che, durante la campagna elettorale, non perdevano occasione per insultarmi, costringendomi peraltro a querelarli con inevitabile dispendio di tempo, chiamandomi “Fratussina”, “pecorella nelle mani del lupo”, “delinquente”, “bella addormentata” ecc. Vorrei complimentarmi con tutti questi personaggi e dire loro che, oggi più di sempre, dovrebbero vergognarsi, chiedere scusa a me, ai tre assolti e alla città tutta. Ora, cari odiatori seriali, abbiate almeno la decenza di tacere. Non perdete, come purtroppo qualcuno ha già fatto, nuove, buone occasioni per chiudervi in un religioso silenzio».

E Laffusa: «Ora sì ripristinata la legalità»

«Con l’assoluzione per tutti i reati contestati dell’ex sindaco Fratus, del suo vice Cozzi e dell’assessore alle opere pubbliche Lazzarini, la Corte di Appello di Milano ha riportato la legalità nella nostra città – afferma invece la consigliera Daniela Laffusa – La giunta Fratus che ha governato Legnano per due anni, macchie non ne ha mai messe e piazze non ne ha mai sporcate. Le “macchie” e le “piazze sporche”, come dichiarato da qualcuno, sono da attribuire a coloro che non conoscono i basilari princìpi costituzionali che sanciscono il diritto alla difesa e l’innocenza di chiunque sino a sentenza definitiva. Sono da attribuire a tutte quelle persone che in questi lunghi cinque anni si sono arrogati il diritto di screditare e mettere alla gogna mediatica e non solo chi ha lavorato con serietà e onestà. Le “macchie” su Legnano sono state messe da chi ha cercato di distorcere la realtà dei fatti cercando ancora oggi di spostare il piano di una verità processuale conclamata. Giustizia è stata fatta con buona pace di chi, amplificando anzitempo una sentenza che la realtà di oggi sconfessa, ha fatto salire agli “onori” della cronaca la nostra città, dandone un’immagine tutt’altro che edificante solo per perseguire interessi personali. È doveroso far sapere ai cittadini che questa amministrazione si è costituita parte civile nel processo. Quanto costerà quindi tutto questo ai legnanesi?».

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