Il consigliere Baroffio: «Più Fagnano ha trasformato il consiglio in un’osteria»

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FAGNANO OLONA – «Questa maggioranza ha trasformato il consiglio comunale in un’osteria. E assurdo assistere all’uso che il sindaco ha fatto delle sue comunicazioni. E’ inaccettabile che Elena Catelli utilizzi gli interventi a lei dedicati in apertura di seduta per sfidare un consigliere a sporgere denuncia».

Marco Baroffio, consigliere di minoranza di Siamo Fagnano, fedele osservatore delle liturgie istituzionali, dopo l’ultima seduta al Castello sbotta e lascia intendere che il vaso è colmo: «Anzi di più». Al punto che tra i vari pensieri che gli frullano in testa c’è anche quella di mollare: «Così non ha più senso. Se dobbiamo andare in consiglio per assistere al triste spettacolo di una maggioranza che non dà risposte e quando le dà non ha nemmeno l’umiltà di ascoltare, forse è venuto il momento di dire stop».

Sfida a duello

Baroffio parte proprio dalle comunicazioni del sindaco, che in genere il primo cittadino fa in apertura di riunione per dare una serie di informazioni. «Invece – dice Baroffio – Elena Catelli ha sfruttato quello spazio per sfidare il capogruppo Paolo Carlesso su un tema che tra l’altro era anche all’ordine del giorno. La sala consiglio non è un saloon dove chi riveste un ruolo istituzionale sfida un consigliere».

E ancora: «E’ inoltre avvilente aver appurato che in maggioranza i consiglieri votano senza nemmeno sapere cosa votano. Su Alfa – continua Baroffio – in maniera provocatoria ho annunciato la mia astensione motivandola con il fatto che non avevo approfondito la questione. E ho chiesto alla maggioranza di motivare la loro posizione e per motivo avrebbero votato a favore. Bene, mi hanno risposto che loro votano sulla fiducia».

Per non parlare degli interventi: «Quando dico che Più Fagnano ha trasformato in un’osteria il consiglio non esagero. Basta stare ad ascoltare gli interventi di un loro capogruppo, dove vengono infilate parole piuttosto colorite a bizzeffe. Nulla di scandaloso, ci mancherebbe, ma almeno il rispetto del luogo e della forma sarebbero graditi. Invece, nemmeno questo sanno fare. Povera Fagnano».

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