di Massimo Lodi
L’imprudenza. L’indifferenza. Due atteggiamenti dei quali far sempre a meno. E tanto più oggi, a situazione mondiale bollente (esplosiva). Invece va al contrario.
1) L’imprudenza. Mentre l’Europa, dopo gli attentati terroristici in Francia/Belgio e ulteriori episodi di violenza, sta cauta per prevenire il peggio, l’Italia si scopre in disaccordo su cosa fare. Il ministro della Difesa Crosetto è dell’idea di annullare le manifestazioni del 4 novembre, pur se testimoniano sacro valore patrio; il vicepremier Salvini annuncia una mobilitazione di piazza nello stesso giorno, a Milano; il ministro degli Esteri Tajani la pensa come Crosetto, ma non la dice contro Salvini. Spiega che le iniziative di partito sono una cosa, le decisioni di governo un’altra. Come se un leader investito di ruoli istituzionali potesse ogni tanto e a suo piacere dimenticarsene. Perciò: mancanza di coesione, intesa, realismo. E specialmente di standing internazionale: l’Italia è una, invece se ne danno immagini molteplici. Risultato deleterio, nel marchio d’una credibilità sempre a rischio.
2) L’indifferenza. L’ultimo sondaggio segnala che il Paese, il nostro Paese, è sostanzialmente disinteressato alla guerra tra Hamas e Israele. Il 65 per cento dell’interrogati evita di schierarsi, il 15 non ha una posizione, il 14 sta con Israele, il 5 con Hamas. Avvertono (avvertiamo?) un’eco lontana del conflitto: l’orrore per gli scempi, la pietà dovuta alle vittime, lo sbigottimento causato dalle efferatezze sembrano durare lo spazio d’un telegiornale. Poi basta, si cambia programma, si gira lo sguardo, si volta pagina.
Non aiutano le spaccature tra politici, intellettuali, sapienti di varia estrazione. Inclini -salvo rari casi- a esternare affermazioni preconcette, retropensieri triti/ritriti, ideologismi che oscurano la realtà anziché illuminarla. Sicché alla fine di polverosi talk-show (borotalkshow) ormai insopportabili, la sensazione è che anch’essi siano da catalogare nell’area dell’indifferenza. Ovvero noncuranza verso la domanda di chiarezza: un peccato grave, una colpa pesante, un’immoralità storica. Rilevate imprudenza e indifferenza, Il Gazometro (il Gazametro) indica una costante perdita etica. L’emissione più nociva di tutte.