Il Mosè di Guercino, la grande arte torna ad Albizzate

Guercino arte albizzate

ALBIZZATE – La grande arte torna ad Albizzate. Dopo le splendide tele di Guido Reni e il doppio dipinto fiammingo di inizio Quattrocento appartenente alla bottega di Robert Campin, questa volta Ca’Taverna è pronta a ospitare un capolavoro del Guercino. Si tratta del Mosè. Sarà esposto a fianco del San Giovanni Battista realizzato da Elisabetta Sirani.

L’arte a portata di mano

E’un legame ormai indissolubile quello che lega l’amministrazione di Mirko Zorzo a Volarte Italia, associazione di promozione della cultura, della legalità e della bellezza presieduta da Adelio Airaghi. Una sinergia che permise un anno e mezzo fa di esporre a Ca’Taverna tre opere di Guido Reni, conosciuto anche come il Divino o il pittore dell’anima, considerato il più preciso e coerente classicista del Seicento. Fu una mostra che accese su Albizzate i riflettori dell’arte, un evento che richiamò oltre 3mila visitatori in una settimana. Fu un tale successo che di fatto obbligò Volarte Italia a farlo diventare un appuntamento fisso. E ora Airaghi, con l’assessore alla Cultura  Eliana Brusa e la presidente della Pro loco Manuela Bettega, ha svelato i contenuti della prossima mostra, anticipata a settembre anziché nel periodo natalizio.

Guercino arte albizzate

Settembre d’arte

La mostra Guercino-Sirani si terrà in Sala Reni dal 21 al 30 settembre, dalle 15 alle 19 più eventualmente aperture straordinarie per visite private su richiesta. L’inaugurazione si terrà il 21 settembre alle 21 con il critico d’arte Daniele De Sarno Prignano. Toccherà a lui tenere una lezione sul Mosé del Guercino inquadrando il dipinto all’interno della pittura bolognese del Seicento. Appartenente alla galleria d’arte Ossimoro di Spilamberto, non è mai stato esposto al pubblico. Si pensa che sia stato realizzato tra il 1623 e il 1625 e presenta i tratti caratteristici della maniera giovanile del grande maestro di Cento. Laura Muti presenterà invece la tela della Sirani, artista di rilievo a cui gli Uffizi di Firenze hanno dedicato una monotematica che si è conclusa lo scorso giugno. Allieva di Guido Reni,  morì nel 1665 a soli ventisette anni d’età. Ma la sua prematura scomparsa non gli impedì di affermarsi in un mondo di soli uomini.

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