Il Pd cerca il candidato presidente per le Regionali. Decideranno le primarie?

Il sindaco di Milano Beppe Sala in un'immagine tratta dal suo profilo Facebook ufficiale

MILANO – «Se a giugno non c’è un candidato forte e condiviso faremo le primarie». E a fissare il paletto è il segretario regionale della Lombardia Vinicio Peluffo. Il quale agita il vessillo delle primarie proprio nel giorno in cui (ieri, lunedì 16 maggio) Carlo Cottarelli ha dichiarato: «Io candidato? Lo dicono i giornali. Sono lusingato delle parole di Sala, ma non ci ho pensato. Non lo so se sarei disponibile, per ora mi sto occupando di altro».

Sala – Del Bono: sarà questo il derby dem?

E’ tattica, quella del professore della Spendig rewiev? Gli insider del Pd dicono di no e credono che le parole di Cotarelli non siano di maniera. E se fosse davvero così, al momento, in campo come candidati alla presidenza per il centrosinistra, restano Emilio Del Bono, ovvero il sindaco di Brescia e Beppe Sala, sindaco di Milano. Dietro di loro, in un’ipoteca griglia di partenza, ma con poche possibilità di arrivare alla guida del centrosinistra lombardo, ci sono l’eurodeputata Irene Tinagli; il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e il sindaco di Mantova Mattia Palazzi.

I nodi da sciogliere prima del nome

Ma negli ambienti dem, per ora, più che del nome del candidato si parla del di come arrivare a scegliere il leader. Insomma, questioni di politiche, tutt’altro che di lana caprina però. Perché, primo: bisogna capire se il Partito democratico, in Lombardia, riuscirà a tenere insieme tutta la coalizione in forma allargata. E se riuscirà a “imbarcare” (e a questo punto quali?) i cespugli che crescono e si muovono nella variegata e magmatica area moderata. Secondo: Ammesso che il Pd riesca a lavorare nell’ottica di essere il collante dell squadra, Cinque Stelle e Azione (giusto per citare due antipodi nella sfera del centrosinistra) sapranno riporre nel cassetto gli “egoismi” di bandiera o sceglieranno di percorrere altri e irti sentieri? Terzo: le primarie messe sul tavolo da Peluffo non è poi un’ipotesi così peregrina.

Molto dipende da Fontana

Si perlustra il terreno in casa propria, ma sotto il tetto dei dem non si disdegna di dare un’occhiata anche al di là dello steccato. Per capire quale candidato schiererà il centrodestra, ma soprattutto se questo sarà Attilio Fontana per il bis. «Non tutto – confida qualche dem – ma molto potrebbe dipendere anche dal nome dell’avversario». Il bis di Fontana proporrebbe “il centrodestra tradizionale”, a differenza, poniamo di Letizia Moratti, riflettono i dem, che potrebbe “pescare” consensi anche fuori coalizione. «Ma soprattutto dipende da quanto il Partito Democratico abbia intenzione di giocare la partita da protagonista e non, come spesso è accaduto, da “comprimari”. Questo perché a questo giro davvero potremmo ribaltare lo strapotere del centrodestra in Lombardia. O almeno provarci».

Zoomata sul Varesotto

Non è ancora tempo dei nomi dei candidati consiglieri. Anche se si sprecano le ipotesi dei dem che potrebbero correre per un posto in consiglio regionale. Al momento c’è una sola certezza: la ricandidatura di Samuele Astuti, sulla base dei consensi incassati 4 anni fa e sull’attività portata avanti dall’ex sindaco di Malnate. Il quale, dalla sua, ha gran parte dei circoli dem del Varesotto.

Tutta da giocare la partita del secondo possibile eletto. Ed è qui che, dentro al Pd, è iniziata una guerra a bassa tensione fatta di strategie, ambizioni, visioni politiche e spifferi. E così resta in gioco il nome di Andrea Civati. Difficilmente Davide Galimberti rinuncerà all’uomo dei Lavori pubblici, ma l’assessore, anche solo per sondare l’indice di gradimento pare che qualche incontro con vista sulle regionali l’abbia già fatto. Più probabile invece che Varese, perché il circolo di Varese un nome forte lo vuole spendere, spinga per un uomo che non abbia incarichi in amministrazione a Palazzo Estense. E difficilmente sarà una donna. Indizi che portano dritto dritto al segretario piddino Luca Carignola. Per buona pace di chi, il segretario provinciale Giovanni Corbo, alimenta la sempre più flebile fiammella di correre.