Sos medici di base, a Castellanza raccolta firme del Pd. «Disagi per 7000 cittadini»

CASTELLANZA – Il Partito Democratico di Castellanza interviene sul problema della carenza dei medici di base: il circolo cittadino lancia una raccolta firme sul tema. «Nella sola Castellanza, le persone senza la copertura medica necessaria saranno circa 7000 entro la fine di questo anno», è l’allarme lanciato dai dem. Interviene in merito anche il consigliere regionale Samuele Astuti.

Raccolta firme

Ad esprimersi sulla questione sono Alberto Dell’Acqua, segretario del Pd di Castellanza e Anna Maria Colombo, consigliere comunale. «Avendo constatato che anche gli estremi tentativi portati avanti dall’Amministrazione comunale di trovare una soluzione a questo cataclisma sociale non ha trovato interlocutori pronti ad affrontare la situazione nelle aziende sanitarie territoriali, abbiamo deciso come Circolo Pd di Castellanza di promuovere una raccolta firme sul territorio della nostra Città. È un atto necessario, arrivati a questo punto, per rivedere garantito il diritto costituzionale all’assistenza medica, soprattutto per coloro che versano in condizioni di fragilità cronica, che essa sia fisica o psicologica, perché quello che sta accadendo è vergognoso per una Regione che si è sempre vantata sulla sua, presunta vien da dire, superiorità sanitaria».

Il disagio per i residenti

I due esponenti del Pd rimarcano come la carenza dei medici di base stia diventando insostenibile. «Se non avere da un giorno all’altro un medico di base ha lasciato i cittadini – senza particolari patologie – perplessi e preoccupati, non possiamo ignorare il senso di angoscia dei disabili e dei malati cronici, anziani e non, nonché delle famiglie che se ne prendono cura. Spesso questi soggetti necessitano di visite urgenti a domicilio, in quanto persino il trasporto in Pronto Soccorso presenta difficoltà. I responsabili della Sanità locale avrebbero dovuto sentire il dovere professionale e morale di fare in modo che i medici pensionandi avvertissero per tempo almeno queste categorie, in modo da consentire loro un cambio medico in tempi anticipati, prima che la situazione precipitasse. Nella sola Castellanza, le persone senza la copertura medica necessaria saranno circa 7000 entro la fine di questo anno. Ci sentiamo in dovere di rimarcare il disagio che molti nostri concittadini vivono e vivranno, così come sta accadendo e accadrà in tutta la Regione».

Il Pd chiede risposte

«Una situazione questa – continua la nota del Pd di Castellanza – che è figlia di una politica regionale sanitaria che non scopriamo solo oggi essere deficitaria e incapace di gestire problemi ed emergenze: nessuno può e deve dimenticare la confusione e la superficialità con cui è stata affrontata l’emergenza pandemica. Al problema della carenza dei medici la Regione deve dare delle risposte immediate e risolutive, perché l’ambulatorio temporaneo Usca istituito in Via Roma non può essere la soluzione di tutto: è un miracolo riuscire a prendere la linea anche solo per richiedere una prescrizione di farmaci, figuriamoci le visite mediche. Nel frattempo, il servizio Cup organizzato da tempo dall’Amministrazione Comunale, sta scoppiando per le massicce richieste alle quali il personale addetto e la volontaria non sono in grado di dare risposte immediate data la mole di lavoro. La situazione in cui ci ritroviamo, soli ad affrontare questa enorme problematica, è indecente».

Il commento di Astuti

Sul tema interviene il consigliere regionale dem Samuele Astuti, che proprio nei giorni scorsi aveva lanciato un allarme relativo a tutto il Varesotto. «È vero che la carenza di personale sanitario è un problema nazionale ma in Lombardia la situazione è più grave che da altre parti del Paese. Il centro-destra lombardo non ci ha mai dato ascolto sul potenziamento della medicina territoriale, con i risultati che vediamo. Negli ultimi 5 anni abbiamo proposto in continuazione emendamenti per stanziare fondi destinati a borse di studio per i giovani studenti di medicina, puntualmente bocciati dalla maggioranza. La proposta che avanziamo per arginare il problema delle carenze nel personale sanitario è che siano le Asst ad occuparsi direttamente delle assunzioni, avendo più dimestichezza con le esigenze territoriali».