Santanché a Varese: «Ma quali Fratelli coltelli. Più siamo forti meglio è per Fontana»

VARESE – Fratelli coltelli? «Le sorelle vanno d’accordissimo». Daniela Santanché, ministro del Turismo e presidente regionale del partito della Meloni risponde con una battuta rispetto alla situazione (diciamo) effervescente interna al partito in provincia di Varese. E poi dribbla: «Io tutti questi coltelli non li vedo. E comunque siamo un partito in crescita, che alla fine riesce sempre a trovare la sintesi».

Le sorelle vanno d’amore e d’accordo

E’ abile Daniela Santanché, questa sera (lunedì 6 febbraio) al Palace per una cena di partito con tutti i candidati e 250 invitati, a sfoderare il miglior sorriso davanti alla domanda sdrucciolevole. Certo il passato non è ancora troppo passato, le ferite lasciate dalla composizione delle liste sono ancora aperte e (forse) non è un caso che sul colle Campigli il grande assente di partito è il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli. Si dice, infatti, che il bustocco dopo il caso Lattuada e la sconfitta in Provincia abbia scelto un altro colle politico: l’Aventino.

Per il resto ci sono tutti: il neo deputato e punto di riferimento provinciale Andrea Pellicini, con i colleghi Andrea Mascaretti, eletto proprio nel collegio di Varese e Andrea Tremaglia. E poi c’è l’esordio da (quasi) Fratelli di Giossi Montalbetti e tutti gli otto candidati: Giuseppe Martignoni, Francesca Caruso, Luigi Zocchi, Romana Dell’Erba, Luigi Melis, Francesca Marino, Sarah Carlini, Luca Folegani. Oltre all’ex senatore Antonio Tomassini.

Ma di Antonelli al Palace non si parla. Santanché parla del partito che vola, della voglia di dimostrare la volontà di potenza dei Fratelli, «per il bene di tutta la coalizione». E respinge al mittente anche l’indiscrezione di voler chiedere, sull’onda della vittoria, otto assessorati e “commissariare” il governatore Fontana. «Non di Fratelli d’Italia non ci occupiamo di posti e poi, più siamo forti meglio è per la coalizione e per Fontana».