Il sindaco di Cardano cerca il dialogo con le minoranze: «Diamoci una mano»

sindaco cardano maurizio colombo

CARDANO AL CAMPO – Non sono passati inosservati i pesanti attacchi sulla stampa ricevuti nelle ultime settimane dai partiti di opposizione. Il sindaco di Cardano al Campo, Maurizio Colombo, ieri sera 30 settembre in consiglio comunale ha aspettato le comunicazioni finali per replicare. Prima rispondendo al fuoco – sottolineando la differenza tra politici e politicanti – ma poi a sorpresa rinnovando l’invito al dialogo. «Vorrei veramente che ci si desse tutti una mano perché i cittadini e la comunità di Cardano ne hanno bisogno».

Il politico e i politicanti

«Il cambiamento promesso parte dall’ascolto: ed è proprio ascoltando che sono state elaborate le nostre prime decisioni», ha esordito Colombo in sala Pertini.  «La mia amministrazione ha come obiettivo la massima disponibilità. La mia porta è come la mia mente: aperta e disponibile. Invito tutti ad abbandonare l’abitudine a dare per scontata la validità delle proprie idee chiedendo continuamente di mettersi in gioco nel dialogo e nel confronto». Infine: «Il consiglio comunale è sede di dibattito e confronto: qui si distingue il politico dal politicante. Il primo si esprime per tempo nella sede istituzionale. Il secondo, inerme e colpevole, consegna le proprie sterili lamentele alla stampa del giorno dopo».

Il dialogo col freno a mano

La richiesta di dialogo di Colombo più volte però si è scontrata con la dura realtà. «In merito al Piano Diritto allo Studio siamo usciti sulla stampa perché non avete voluto portarlo e discuterlo in consiglio comunale», ha ricordato Massimo Poliseno (Cardano è) al sindaco. Anche le commissioni, naturale sede di dibattito, non sono state ancora state nominate, nonostante siano passati ormai più di 4 mesi dalla vittoria elettorale di Lega e Fratelli d’Italia. E la loro composizione dovrà attendere ancora a lungo, perché una pregiudiziale di Michela Marchese (Progetto Cardano), che ha sollevato un’irregolarità nelle tempistiche di convocazione, ha costretto il consiglio comunale a ritirare il punto all’ordine del giorno.
C’è infine da sottolineare l’atteggiamento del vicesindaco Valter Tomasini (Lega) che ieri sera è stato il primo a disattendere l’invito al dialogo del primo cittadino. «Dobbiamo restare sul pezzo», «Vorrei chiuderla qua», «invito il presidente a chiudere la discussione e mettere in votazione il punto all’ordine del giorno», sono state alcune delle sue risposte alle domande delle minoranze, scatenando a un certo punto la reazione del capogruppo Sergio Biganzoli (Progetto Cardano): «Vorrei delle risposte. Non siamo qui soltanto ad alzare la mano».

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