Il sindaco Galimberti: «Mai così tante risorse per Varese. Io vero federalista»

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VARESE – Il milione di euro destinato da Roma, ma anche il fatto che Varese sia tra le 30 città pilota italiane individuate all’interno del bando Italia city branding 2020 sono motivo di grande soddisfazione amministrativa e politica per il sindaco Davide Galimberti. «Soddisfazione amministrativa, perché il finanziamento su quel tipo di progetto rappresenta un ulteriore passo in avanti per dare a Varese una dimensione ben più ampia dei suoi confini cittadini», dice il primo cittadino. Che aggiunge: «Soddisfazione politica perché siamo l’amministrazione che ha portato in città più finanziamenti di tutti dal Governo e dalla Regione. Insomma siamo, con fatti concreti, i veri federalisti perché abbiamo tenuto le risorse sul territorio».

Sindaco Galimberti, lei è convinto che il milione di euro arrivato da Roma per l’hub che sorgerà a Valle Olona sia un investimento che darà frutti in termini economici, ma anche altre risorse per Varese. Perché? 
«Per diversi motivi. Il primo, per il grande valore intrinseco del progetto che di fatto proietta la nostra città nel futuro su un tema di grande attualità e importanza come la mobilità. Ma non solo, l’iniziativa ribadisce la volontà di Varese di sfruttare la propria posizione logistica favorevole e baricentrica in un territorio, che va da Milano a Torino, dove anche il settore dell’automotive ha la sua importanza e con realtà imprenditoriali che potranno garantire il loro contributo. Ma non solo».

Ovvero? 
«Oltre al fatto che sempre su questo tema, si inserisce il discorso infrastrutturale con il Ticino, la Svizzera e l’Europa e che l’hub porterà altri finanziamenti dal Recovery Fund».

Scusi sindaco tutto questa articolazione di significati e risvolti per un solo progetto. Non le sembra un po’ troppo? 
«A monte di tutto c’è un plus immateriale ma imprescindibile: Varese e la sua amministrazioni oggi hanno una credibilità che va ben oltre il confine cittadino. Questo è un progetto importante che trova fondamento anche in autorevoli recenti studi di Confartigianato Imprese Varese e The European House – Ambrosetti. I quali parlano di “un nuovo hub della mobilità avanzata quale driver dello sviluppo e della sostenibilità”. E indicano Varese e la nostra provincia all’interno del cluster lombardo-piemontese allargato della mobilità avanzata».

E i soldi del Recovey cosa ci azzeccano?
«Non sono io a dirlo, ma il bando in questione che era mirato alla progettazione. Ma al suo interno già si dice che per l’attuazione sono previste linee di finanziamento del Recovery. Anche perché non dimentichiamoci che stiamo parlando di un progetto green».

Un altro “grande progetto”. Chi la critica per questa “grandeur” amministrativa non sarà certo a corto di materiale per alimentare la polemica elettorale, non crede? 
«Ognuno ha il proprio ruolo. Io ricopro quello di sindaco di una città capoluogo che è tornata dopo anni a muoversi e a guardare al futuro. Anche grazie al lavoro della mia giunta e della macchina comunale. Penso all’ufficio che lavora sui bandi ad esempio. Però se vogliamo fare un ragionamento politico non mi sottraggo. Credo che questa sia l’amministrazione che ha recuperato il maggior numero numero di finanziamenti dallo Stato e dalla Regione. Al di là dei colori e della appartenenze politiche. Ovvero siamo un’amministrazione che ha messo in pratica e attuato quel federalismo tanto e solo sbandierato da qualcuno. Anzi l’autonomia concreta, che prevede di portare e tenere risorse economiche sul proprio territorio. Oltre ad averle investite, come dimostrano i cantieri conclusi e quelli avviati in città».

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