Il «sogno» di Varese: ospitare i Mondiali di ciclismo 2020. Sindaco in pressing sull’UCI

Il circuito dei Mondiali di Varese 2008 è pronto per una nuova rassegna iridata

VARESE – Mondiali di ciclismo su strada 2020, il “sogno di mezza estate” della città di Varese. Dopo la rinuncia della Svizzera, che ha cancellato i Mondiali alla luce delle restrizioni agli eventi sportivi introdotte dal consiglio federale elvetico, la Città Giardino prova a scattare per presentarsi al traguardo prima di tutti, quando l’UCI assegnerà, come intende fare, l’edizione 2020 dei Mondiali ad un’altra città. A sostenere l’azione della Società Ciclistica Alfredo Binda c’è l’amministrazione comunale guidata da Davide Galimberti: l’obiettivo è convincere l’UCI, la Federazione internazionale del pedale, ad assegnare a Varese la prestigiosa manifestazione.

La rinuncia rossocrociata

La rassegna iridata di ciclismo su strada è in agenda per il periodo dal 20 al 27 settembre. Avrebbe dovuto svolgersi nella Svizzera francese, tra Aigle e Martigny, ma è stata cancellata, dato che la Confederazione ha stabilito che fino al mese di ottobre sono vietati gli eventi che radunano più di mille persone. Subito si è fatta avanti la Società ciclistica Alfredo Binda, storica organizzatrice della Tre Valli Varesine e già protagonista dei Mondiali di ciclismo di Varese 2008 oltre che dell’edizione speciale del Grande Trittico Lombardo, che si è conclusa nel capoluogo bosino. Alla disponibilità del sodalizio presieduto da Renzo Oldani si aggiunge il contributo di Palazzo Estense. È «un tentativo che merita di essere fatto» per l’amministrazione comunale.

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Al fianco della Binda

Galimberti Ferrovia Malpensa Gallarate«Siamo già in contatto con la Binda e con Oldani – annuncia il sindaco Davide Galimberti – è ovviamente difficile, dato il poco tempo per organizzarsi, e dopo l’emergenza coronavirus serve una attenta riflessione. Se ci fosse la possibilità, però, perché non provarci?». La sfida è partita, e l’amministrazione Galimberti ci crede: «Varese – sottolinea l’assessore allo sport Dino De Simone – ha da poco dato prova di grande attenzione e giuste garanzie, sia sotto l’aspetto sanitario sia sotto quello organizzativo, con il Grande Trittico Lombardo. È stata una delle prime corse per professionisti alla ripartenza della stagione dopo il lockdown ed è stata gestita in maniera ottimale. Avere di nuovo il Mondiale sulle nostre strade sarebbe un sogno».

Decide l’UCI

Realizzabile? Nella Città Giardino ci pensano, e sono state avviate le verifiche e le riflessioni sulla fattibilità del progetto. «Se dovessero dare un responso positivo – sottolineano gli amministratori – resterebbe poi da convincere l’Union Cycliste Internationale (UCI)». Che nel frattempo annunciato di essere al lavoro «per trovare un progetto alternativo e realizzare comunque l’edizione 2020 dei Mondiali, preferibilmente in Europa e nelle stesse date inizialmente programmate». Quella dell’Italia è una candidatura forte, ma ci sono anche altre regioni, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, che si sono già mobilitate. L’UCI sta ragionando anche sull’ipotesi di ridurre il programma alle «sole due prove più importanti, quelle in linea per le élite e per i professionisti». Una decisione, fa sapere la Federazione internazionale, verrà comunque presa entro il 1° settembre.

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