Il teatro centenario dei Rame riscoperto dagli studenti del “Torno” di Castano

castanoprimo teatro rame torno

CASTANO PRIMO – Ha preso il via oggi, mercoledì 1 dicembre, la riscoperta di una importante pagina storica e culturale di Castano Primo, con la prima di una serie di iniziative culturali volte a celebrare il centenario della morte di Pio Rame (1849-1921), artista e artigiano del teatro, nonno di Franca Rame e capostipite di una compagnia teatrale (nella foto in alto) attiva tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento fra Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto, distintasi in origine nell’arte di far danzare le marionette. Il progetto “Castano Prima celebra il centenario della morte di Pio Rame” è stato ideato e promosso dalla professoressa Laura Fusaro, docente di italiano e storia all’istituto superiore “Giuseppe Torno”, con il sostegno dell’Amministrazione comunale e il patrocinio morale gratuito della Fondazione Fo Rame.

Una famiglia con la recitazione nel sangue

Il legame dei Rame con Castano Primo risale all’autunno-inverno del 1921, quando la famiglia di teatranti alterna alle marionette la recitazione di persona, con l’aggiunta di volenterosi dilettanti del paese. Spesso recitano “all’improvvisa”, sulla base di un canovaccio dove sono riportate indicazioni generiche circa i personaggi, l’azione e lo sviluppo della trama ma non le battute, improvvisate dagli attori sulla scena in base a un repertorio ben conosciuto e arricchito dai lazzi e dalle trovate comiche che Tomaso, secondogenito di Pio nonché drammaturgo della compagnia, indica col termine “sogetti”. Di frequente, il denaro ricavato dalle recite viene devoluto in beneficenza.

Nell’archivio della Fondazione Fo Rame è disponibile un quaderno con la sigla di Tomaso Rame su cui sono scritte in bella calligrafia le “chiavi teatrali” delle opere da rappresentare a soggetto. Su 17 testi riportati, 16 sono stati scritti a Castano Primo, tra il 5 novembre 1921 e il 12 marzo 1922. Nella migliore tradizione della Commedia dell’Arte, troviamo nelle farse scritte da Tomaso Rame tutti i motivi e gli ingredienti classici della commedia degli equivoci: travestimenti, scambi di persona, fraintendimenti, intrighi; e anche gli stessi tipi fissi: il servo furbo, orditore di intrighi, e il servo sciocco dedito alle digressioni burlesche e alle trovate ridicole, mogli e mariti gelosi, amanti pretenziose…

Prossimo passo: mettere in scena le farse castanesi

castanoprimo teatro rame tornoSotto la guida della professoressa Fusaro, le chiavi teatrali riportate nel quadernetto sono state trascritte e rielaborate dagli studenti della 4.a G Amministrazione, finanza e marketing del “Torno” (qui sopra) che questa mattina si sono recati a visitare la tomba di Pio Rame nel cimitero di Castano, dove morì, e i diversi luoghi che hanno ispirato Tomaso nella scrittura delle farse castanesi: l’edificio che fu sede della Casa del Popolo, dove i Rame dimorarono e misero in scena le loro rappresentazioni, l’Albergo del Gallo, oggi ristorante pizzeria, il bar “Due spade” in piazza Mazzini, oggi un Turkish Kebap.

La prossima sfida sarà riuscire a riportare in scena i testi teatrali dei Rame, così da rinsaldare quel legame fatto anche di simpatia, d’affetto e gratitudine che essi seppero instaurare 100 anni fa con la popolazione castanese.

Il Torno di Castano Primo in “soccorso” della Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio

castanoprimo teatro rame torno – MALPENSA24