Il tempo, i profumi e il denaro

caffè pellerin

di Ivanoe Pellerin*

Cari amici vicini e lontani, mentre ancora permane una cappa di caldo umido che non aiuta i buoni pensieri, medito con qualche malinconia che un’altra estate ci sta lasciando. Non so spiegarne il  motivo ma il “carpe diem” dei nostri antichi risuona nelle mie orecchie come un ritornello che mi  spinge a ripensare al mio tempo. Già il tempo! “Tempo, tempo, che cos’è il tempo? In Svizzera si fabbrica, in Francia è fermo, in Italia lo sprecano, in America dicono che è danaro e in India non esiste. Per me il tempo è una truffa.” Queste parole sono tratte dalla sceneggiatura del film “Beat the devil” (Il tesoro dell’Africa, 1954)  di John Huston. I dialoghi sono di Truman Capote.

Questa mia riflessione è stimolata ricordando una lettura molto lontana nel tempo di un libro curioso, originale, scritto con l’intento di far riflettere sul destino dell’uomo ma nello stesso tempo di far sorridere sulla incredibile fatica e difficoltà che scienziati, santi e filosofi hanno incontrato nell’eterna ricerca dell’orologio universale e del suo significato. “La truffa del tempo” di Armando Torno, autore che non ha certo bisogno di definizioni, è un libro di curiosa lettura che consiglio a tutti, facile, intelligente e stimolante come una simpatica bevanda gassata quando si ha molta sete, se l’Autore mi permette un impertinente accostamento.

Il problema del tempo, se di problema si può parlare, è per me particolarmente presente forse perché, dopo più di 40 anni di medicina accanto al sofferente, lo ritengo davvero centrale e affascinante e mi spinge con forza a farmi quelle domande che tutti gli uomini, immagino, si sono fatti prima di me. Alcuni fisici ci assicurano che è nato prima del Big Bang, alcuni filosofi che regola l’anima dell’uomo, alcuni teologi che dobbiamo confrontarlo con Dio. Ognuno farà la ricerca che gli parrà più opportuna ma credo che la domanda sia più che mai attuale. E il libro di Armando Torno è un ottimo stimolo.

Mai come in questo periodo il tempo ci corre incontro veloce, al punto che non sappiamo neanche quando è iniziato davvero il terzo millennio. Il 1° gennaio 2000 o il 2 gennaio 2001? O forse è iniziato da tempo come ci indicano i calendari diversi da quello  gregoriano. Di sicuro il tempo procede con tempi diversi secondo le diverse età della vita. Per cominciare con le parole dell’Autore che riporta alcuni frammenti dell’incontro con Josif Brodskij: “Non si può capire l’acqua, perché è come capire il tempo. L’una e l’altra non si afferrano, ma sono in noi. Siamo fatti d’acqua e di tempo …”. E ancora: “Un giorno ti accorgerai che la bellezza è semplicemente un frammento di eternità che si mostra, così come una goccia d’acqua si unisce all’altra per sfuggire al tempo”. Ecco così inizia un’incredibile avventura fatta di emozioni, sentimenti, riferimenti, affermazioni intorno all’inesauribile problema. Letteratura, filosofia, scienza ma anche riflessioni e la ricerca della consapevolezza intorno al tempo.

Nelle ultime pagine del libro, Torno ricorda di essere stato in una profumeria nel cuore di Parigi e di essere stato colpito dalla passione con la quale le clienti chiedevano notizie o assaggi dei prodotti che poi acquistavano volentieri con trasporto. La considerazione di Torno era che nel negozio si vendeva un po’ di giovinezza, seppure come apparenza. Ogni boccetta, ogni crema, ogni cosmetico prometteva di ingannare leggermente il tempo. Compravano del tempo e allora? Era un reato? Una vanità?  Assolutamente no. Esercitavano soltanto un loro diritto, combattendo una battaglia che i filosofi hanno condotto e conducono da sempre compulsando le opere dei loro predecessori e gli astronomi osservando il cielo. Tutti noi cerchiamo di scendere a patti con il tempo, di averne una parte maggiore di quella assegnataci. E poi non è detto che il tempo si capisca meglio in un osservatorio astronomico piuttosto che in un’esposizione di profumi.

Comprendere il tempo è anche viverlo, è cercare di non avere troppe contusioni al suo passaggio. Chi non ha mai tempo è povero come chi non ha denaro; ve la ricordate l’identità tempo è uguale a danaro? Ed è inutile avere tanto danaro se non si ha tempo, perché si vive come chi ha tanto tempo e non danaro, cioè come un mendicante. Ecco il nostro è il mondo di chi non ha mai tempo. Viviamo con premura ogni cosa ed è come se non vivessimo alcunché. Accelerare troppo il tempo di una vita è come se si ordinasse a una orchestra di suonare tutto il brano in pochi secondi: alla fine il motivo principale dell’orchestra si trasformerebbe in un orribile frastuono.
L’unica verità che abbiamo trovato è che il tempo non sappiamo esattamente cosa sia, ma c’è. Noi possiamo anche non occuparci di lui, è certo però che lui si occupa di noi.

*già direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cure Palliative e Terapia del Dolore dell’ospedale di Legnano

​Tempo torno pellerin – MALPENSA24