Corruzione e potere a Gallarate: “In Forza Italia tutti sapevano”

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GALLARATE – Sistema corruttivo e di potere senza filtri quello che emerge dall’ordinanza firmata dal gip milanese Raffaella Mascarino e che prevede misure cautelari a carico dell’ex eurodeputata Lara Comi, del patron di Tigros Paolo Orrigoni e dell’ex direttore di Afol Giuseppe Zingale. Sistema che, come si sa, è concentrato soprattutto su Gallarate, città di Nino Caianiello, ritenuto il dominus delle presunte attività illecite oggetto dell’inchiesta Mensa dei poveri. Proprio le dinamiche amministrative di Gallarate sono state e sono nel mirino degli inquirenti. Scenari che rimandano appunto a Caianiello e ai berlusconiani che a lui si riferivano. Dall’ordinanza del gip si scopre ad esempio che il giro forzista locale era informato di tutto.

Bilardo bancomat di Caianiello

Nell’interrogatorio del 26 luglio scorso, il pubblico ministero chiede ad Alessandro Petrone, già assessore all’Urbanistica, di spiegare in “quale contesto sono maturati i delitti in contestazione (tangente per la realizzazione di un supermercato Tigros, ndr)” e “se si era a conoscenza del sistema illecito che faceva capo a Caianiello”. Risposta di Petrone: “Ero a conoscenza, al pari, trattandosi per altro di una cosa nota a tutti i consiglieri e assessori di Forza Italia di Gallarate, che esisteva un sistema illecito attraverso il quale Caianiello si manteneva mensilmente, che consisteva nell’ottenimento di retrocessioni in denaro da professionisti destinatari di incarichi e di nomine all’interno di società partecipate. Ad esempio, era noto che Alberto Bilardo (ingegnere anch’egli indagato, ndr) veniva definito ‘il bancomat di Caianiello’, intendendo con tale espressione che Bilardo retrocedeva delle somme di denaro a Caianiello a fronte degli incarichi che Caianiello gli faceva avere per tramite di società pubbliche”.

La funzionaria di Busto “influenzabile”

A conferma del potere condizionante all’interno delle scelte municipali non solo di Gallarate, nella stessa ordinanza si legge la risposta di Bilardo ai quesiti posti durante un interrogatorio (10 giugno) circa la costituzione di una commissione per l’aggiudicazione della variante al Pgt gallaratese, che avrebbe dovuto aprire una corsia preferenziale al supermercato Tigros. Domanda: “In particolare che cosa può riferire in relazione alla nomina in commissione di Brambilla (Monica Brambilla, attuale dirigente del settore Urbanistica a Busto Arsizio, ndr). Risposta di Bilardo: “Sicuramente l’obiettivo era che ci fosse in commissione una persona influenzabile da parte di Caianiello per far vincere la gara. Petrone mi disse che stava spingendo per far vincere Giuliani ed anche il sindaco Cassani era consapevole per quello che mi ha riferito Petrone. Brambilla è una persona di fiducia di Caianiello ed è stata messa indicata come funzionario del Comune di Busto direttamente da lui. Petrone mi disse che Caianiello gli aveva proposto la Brambilla come componente della commissione perché gradita e influenzabile”.

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