Arresti Mensa dei poveri: lunedì interrogatori per Comi, Orrigoni e Zingale

tribunale milano

MILANO – Nuovi arresti Mensa dei poveri: lunedì 18 novembre tutti gli interrogatori di garanzia. Davanti al gip compariranno l’ex direttore dell’Agenzia del lavoro Afol Giuseppe Zingale, in carcere dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare a suo carico all’alba di ieri, giovedì 14 novembre, l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi (ai domiciliari) e il patron di Tigros Paolo Orrigoni (anche lui ai domiciliari).

Non abbiamo commesso alcun illecito

L’avvocato di Comi, Gian Piero Biancolella, ha assicurato: «Chiariremo tutte le circostanze contestate ed evidenzieremo che non esistono esigenze cautelati di sorta in quanto la mia assistita si è dimessa da tutte le cariche pubbliche». Stessa posizione per Orrigoni che attraverso il legale Federico Consulich si è detto «Sorpreso dell’arresto, consapevole di non aver commesso alcun illecito e pronto a collaborare con la magistratura». Anche Zingale non si è mai sottratto al confronto con i magistrati: «Il mio assistito ha una posizione del tutto sfumata rispetto a altri coinvolti nell’inchiesta – ha spiegato il difensore Francesca Cramis – Siamo sorpresi e increduli a fronte della misura di custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri due indagati sono stati disposti i domiciliari. Non sussistono, tra l’altro, neppure le esigenze per una misura di tale portata. Il mio assistito non ricopre più alcun ruolo, non c’è rischio di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato né tanto meno è plausibile il pericolo di fuga. Siamo increduli, indignati davanti a una misura del genere».

Tutte le accuse

Lara Comi risponde di tre vicende. La prima riguarda due contratti di consulenza ricevuti dalla sua società, la Premium Consulting Srl, con sede a Pietra Ligure, da parte di Afol e, in particolare, dal dg Zingale, «Dietro promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi Caianiello e Zingale». L’esponente di FI è accusata anche di aver ricevuto un finanziamento illecito da 31 mila euro dall’industriale bresciano titolare della Omr holding e presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti. Il versamento sarebbe stato effettuato in vista delle ultime elezioni europee e per una consulenza basata su una tesi di laurea scaricabile dal web dal titolo “Made in Italy: un brand da valorizzare e da internazionalizzare per aumentare la competitività delle piccole aziende di torrefazione di caffe’”. Nel terzo episodio (truffa aggravata al Parlamento europeo) è coinvolto anche un giornalista, che collaborava con Comi come addetto stampa, con compenso di mille euro al mese, rimborsati dall’Europarlamento. Interrogato dai pm ha dichiarato di avere ricevuto un aumento a tremila euro, con l’obbligo di restituirne duemila a FI per pagare le spese della sede che Comi non pagava. Orrigoni, infine, è accusato di aver versato l’anticipo di 50mila euro della presunta tangente, mascherata sotto forma di incarico a uno studio di ingegneristica, per ottenere la variante di destinazione d’uso del Pgt di un terreno a Gallarate su cui aprire un nuovo punto vendita Tigros.

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