In gara contro se stessi, dall’Alto Milanese a Francoforte per Ironman

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CASTANO PRIMO – Nuoto, bici e corsa, una dopo l’altra, senza mai fermarsi, senza sosta. Tre chilometri e 800 metri prima, 180 subito dopo e ancora gli ultimi 42. Si scrive “Ironman”, si legge una prova che va ben oltre la semplice e sola forza fisica. Perché se resistenza, grinta e tenacia sono certamente le componenti essenziali, non possono e non devono mancare, però allo stesso tempo, la concentrazione e la gestione del proprio corpo. Fino alla fine, insomma, usando le gambe e le braccia, ma soprattutto la testa. Lo sanno bene Claudio Ateri, Carlo Caimi, Pietro Baroni, Matteo Fabbri, Fabio Locarno, Maurilio Canina e Cristiano Paratico (li ha raggiunti in Germania, inoltre, anche Gianbattista Capoferri, mentre non ha potuto esserci un altro compagno, Marco Demitri; entrambi purtroppo per motivi di lavoro non hanno potuto iscriversi alla manifestazione), già perché eccoli tutti insieme all’Ironman European Championship Frankfurt.

Alta tensione

«E’ stato un altro momento di grande emozione – raccontano i portacolori del “Triathlon Autonosate Asd” – Simili appuntamento sono qualcosa che vanno ben oltre la gara, sono un mix di coinvolgimento, condivisione e sensazioni davvero speciali. Quando parte, infatti, la prova senti l’adrenalina e la tensione che salgono; poi chilometri dopo chilometri sei avvolto dal tifo della gente e questo ti aiuta negli attimi di difficoltà. Per non parlare, infine, del traguardo, è una gioia indescrivibile, ce l’hai fatta e capisci che hai compiuto qualcosa di particolare». Che ci sono, eccome! «A Francoforte, ad esempio, ci siamo trovati a doverci confrontare con all’incirca 120 – 130 chilometri dei 185 totali (un po’ di più rispetto al normale) della parte in bicicletta in cui avevamo il vento contro. E non è stata semplice – continuano – Senza dimenticare, ovviamente, il resto della manifestazione, che comprende appunto pure 3 chilometri e 800 metri a nuoto e i 42,195 chilometri di corsa. Serve tanta forza e resistenza, però c’è bisogno contemporaneamente della testa. E di una buona preparazione nei mesi che precedono la gara: noi, in base ai vari impegni di ciascuno, ci alleniamo praticamente quasi ogni giorno, aumentando lo sforzo nei fine settimana e alternando le diverse discipline».

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