In tutta Italia solo 50 pazienti Covid nelle terapie intensive, 22 in Lombardia

MILANO – Meno nuovi casi positivi, meno ricoverati in tutti i reparti Covid, meno decessi: nel report del contagio in Lombardia di oggi, 17 luglio, tutti gli indicatori sono favorevoli. In particolare, con un paziente in meno nelle terapie intensive (in tutto 22) e cinque pazienti in meno negli altri reparti di degenza Covid, il dato dei ricoverati diminuisce a quota 181. Nel giorno in cui in tutta Italia sono scese a 50 le persone infettate dal Coronavirus che sono ricoverate in terapia intensiva.

Il riepilogo dei numeri

Sono 55 i nuovi casi di positività al Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Lombardia, di questi 28 a seguito di test sierologici e 22 classificati come “debolmente positivi”. Sono emersi su un totale di 9.911 tamponi effettuati: torna quindi a scendere non solo il dato dei contagiati (ieri erano stati 80 su 10.727), ma anche il rapporto percentuale tra nuovi casi e test processati, che rimane comunque saldamente sotto la soglia dell’1%. I decessi sono stati invece 3, contro i 10 che erano stati registrati ieri, mentre il dato dei guariti e dimessi cresce di 140 unità, arrivando a superare quota 71.172, di cui 69.136 guariti e 2.036 dimessi. Sui 55 nuovi casi, ce ne sono altri 4 in provincia di Varese. Nel Milanese solo 8 casi, di cui 3 a Milano città.

Caso Diasorin: il commento di Fontana

«Ottima notizia dal Consiglio di Stato», per il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, la decisione della suprema magistratura amministrativa che ha ridato ragione al Policlinico San Matteo di Pavia nell’utilizzo senza gara dei test sierologici Diasorin, ribaltando dunque il verdetto del Tar che ai primi di giugno aveva accolto il ricorso della Technogenetics. «La Ricerca pubblica italiana – sottolinea Fontana – non può rimanere imbrigliata. Una decisione che va nella direzione auspicata dall’Irccs San Matteo di Pavia che dopo la sentenza del Tar era stato costretto ad interrompere gli studi e le sperimentazioni avviati». Fontana ricorda che «il test per la ricerca degli anticorpi neutralizzanti messo a punto con la Diasorin aveva uno scopo preciso: individuare i soggetti più adatti per la donazione del plasma iperimmune. Grazie a quel test, il San Matteo, con l’ospedale Poma di Mantova, ha potuto sperimentare la terapia che ha portato a una riduzione della mortalità dal 16 a 6% dei pazienti Covid».

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