Inquinamento, Busto al 19esimo posto in Europa per mortalità da polveri sottili

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BUSTO ARSIZIO – Da un recente studio del Global Health Institute di Barcellona arriva un altro triste primato per Busto Arsizio, all’11esimo posto in Italia, e al 19esimo in Europa, per mortalità da polveri sottili Pm 2.5. La ricerca rivela che più di 100 vite potrebbero essere salvate se la città riducesse i valori di inquinamento.

A Busto troppe morti per l’inquinamento

Dopo che la società europea Ce Delf aveva stimato una perdita di 106 milioni di euro annui a Busto Arsizio a causa dell’inquinamento atmosferico, arriva un’altra brutta notizia per la città. Che si aggiudica l’11esimo posto tra le città italiane con il più alto tasso di mortalità da polveri sottili Pm 2.5 e il 19esimo in Europa. A dirlo è uno studio dello Is Global Ranking, del Global Health Institute di Barcellona.

Sono sempre di più le evidenze scientifiche che mostrano quanto l’esposizione agli inquinanti presenti nell’aria che respiriamo possano contribuire alla mortalità per neoplasie, malattie cardiovascolari e respiratorie. Tuttavia, la recente indagine del Is Global Ranking ha presentato dei dati preoccupanti, tanto per l’Italia quanto per Busto Arsizio, che rientra nelle top 20 per livello di mortalità da polveri sottili Pm 2.5.

Si potrebbero salvare centinaia di vite

Il triste primato mette Busto all’undicesimo posto in Italia e al 19esimo in tutta l’Europa, con una media di polveri sottili al 24.8 g/m3, a fronte dei 27.5 di Brescia, che si aggiudica il primo posto in tutto il continente. Questi dati potrebbero sembrare semplici numeri a una prima lettura, ma trasmettono un’importante informazione: ogni anno si potrebbero evitare 108 morti se si abbassasse il livello di inquinamento alla città più pulita, in questo caso Reykjavík. Inoltre, se Busto si uniformasse alle indicazioni dell’Oms77 vite potrebbero essere salvate.

Lo studio

La ricerca, coordinata dal Global Health Institute di Barcellona, ha coinvolto l’Università di Utrecht e il Tropical and Public Health Istitute di Basilea. I risultati mettono Brescia al primo posto sia in Italia che in Europa, seguita da Bergamo e Vicenza. Secondo gli esperti l’84% della popolazione europea urbana è esposta a livelli di Pm2,5 superiori ai limiti massimi indicati dall’Oms. Che se fossero rispettati, potrebbero salvare in Europa più di 200 mila vite.

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