A Busto l’inquinamento costa oltre 106 milioni di euro. Dai bambini la soluzione

busto arsizio inquinamento

BUSTO ARSIZIO – E’ ormai risaputo che l’inquinamento dell’aria fa male all’ambiente e alla salute. E ogni giorno veniamo bombardati da numeri, percentuali e statistiche sull’aumento delle emissioni di gas serra. Ma un recente studio europeo è  giunto a una conclusione molto semplice e precisa, eppure inquietante. Sono i cittadini a pagare i costi dell’inquinamento. E tra le location analizzate, c’è anche Busto Arsizio. Dove ogni anno si perdono più di 106 milioni di euro, ovvero 1342 euro per abitante.

Un costo sulle spalle dei bustocchi

Tutto è iniziato quando Giovanni Mandelli, giovane architetto olgiatese appassionato della mobilità sostenibile, ha presentato sulla pagina Facebook di Legambiente Busto uno studio della società di consulenza Ce Delf, chiamato appunto “Costi sanitari dell’inquinamento atmosferico nelle città europee, connesso con sistema dei trasporti”.

«Tra le oltre 400 città europee analizzate, c’è anche Busto Arsizio e questi numeri dovrebbero davvero farci pensare», dice Mandelli. Illustrando come ogni anno i bustocchi paghino più di mille euro di costi sociali derivanti dall’inquinamento prodotto dal traffico. «Una cifra che schizza ai 106,6 milioni di euro in totale».

Più inquinamento, meno salute

Dati che fanno riflettere, soprattutto perché mostrano come l’aumento del traffico sulla strada porti a un aumento del tempo perso per raggiungere le proprie destinazioni e quindi un generale accrescersi dei costi sociali. Che vanno dai ricoveri in ospedale, alla perdita di benessere, fino alla riduzione dell’aspettativa di vita. Se guardiamo alle stime nazionali, poi, ogni cittadino perde 1400 euro all’anno. Ovvero il 5% del Pil.

Subito le ciclabili a Busto

«Si tratta di numeri inquietanti, che ci ricordano l’importanza di prendere scelte coraggiose, ora più che mai. Come l’impulso alla mobilità sostenibile», commenta il presidente di Legambiente Busto, Paola Gandini. Che torna a spingere sulla proposta di creare una rete di piste ciclabili per collegare le scuole e permettere ai ragazzi di spostarsi autonomamente con la bicicletta. «Un progetto che volevamo veder realizzato prima dell’inizio delle lezioni. Ma purtroppo questo non è avvenuto. E il risultato sono autobus pieni di studenti, che inquinano e favoriscono la diffusione del Covid».

Le idee arrivano dai bambini

Effettivamente, il progetto di Legambiente è sempre stato orientato verso i giovani, il futuro della società. E proprio dai più piccoli arrivano delle proposte interessanti per risolvere il problema dell’inquinamento. Durante il convegno di Busto Pedala, dello scorso venerdì 16 ottobre 2020, Palmira Balestreri, maestra delle scuole elementari Ada Negri, ha presentato l’idea dei suoi alunni, chiamata Estate in Provincia: una serie di percorsi ecosostenibili all’interno del territorio del varesotto.

Diamo voce al futuro

«Durante il lockdown, i miei alunni, non potendo spostarsi oltre i confini provinciali, hanno pensato a questi tour per delle vacanze vicino a casa e soprattutto in bicicletta, a piedi o in autobus, per ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti. Un’idea originale e che viene proprio dai bambini, che spesso non hanno voce in capitolo, anzi che subiscono le decisioni degli adulti», spiega Balestreri.

Ecco allora che Legambiente ha deciso di premiare gli alunni, il cui disegno di Pollicino Green sarà la nuova mascotte dell’associazione. «Vogliamo rendere partecipi le nuove generazioni, dando visibilità alle loro proposte, perché saranno loro a dover vivere su questo pianeta in futuro. Perciò, appena le norme anti-contagio ce lo permetteranno, vogliamo anche organizzare una premiazione per  i brillanti alunni delle Ada Negri», conclude Gandini.

Piste ciclabili “light” e monopattini sharing: Busto vira sulla mobilità sostenibile

busto arsizio inquinamento traffico ciclabili – MALPENSA24