Vaccini, interrogazione in Europa di Tovaglieri: «La Germania fa da sé»

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BUSTO ARSIZIO – «Altro che solidarietà europea: con l’acquisto diretto di 30 milioni di vaccini al di fuori degli accordi comunitari, la Germania rischia di compromettere l’equa distribuzione delle dosi su scala europea, alterando le condizioni chieste dalla Ue e sfavorendo di conseguenza milioni di cittadini di diversi Stati membri. Tutto questo, mentre l’Italia non fa nulla e rimane indietro, in maniera preoccupante, nelle operazioni di vaccinazione». Così in una nota Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, firmataria di un’interrogazione alla Commissione Europea.

La Commissione che fa?

L’europarlamentare di Busto Arsizio ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per sapere come intenda comportarsi nei riguardi del governo tedesco per questa fuga in avanti e come pensi di garantire a tutti i cittadini Ue uguali diritti nell’assegnazione delle dosi, anche se nei loro Paesi non sono presenti stabilimenti per la produzione dei vaccini. «No a due pesi e due misure», tuona Tovaglieri. «Il tema riguarda la salute di 500 milioni di europei e non può essere ignorato: da Ue e dal governo italiano ci aspettiamo meno toni trionfalistici e propaganda, più risposte concrete per garantire pari diritti per tutti i cittadini».

L’interrogazione sui vaccini

Di seguito l’interrogazione integrale dal titolo “Dosi di vaccino e coordinamento europeo” di cui Tovaglieri è firmataria:

Molteplici fonti di stampa concordano che il governo tedesco abbia acquistato direttamente, e fuori dagli accordi europei, 30 milioni di vaccini .

Questo tipo di comportamento, stigmatizzato peraltro da diversi Stati Membri, non sembra essere in linea con la “solidarietà europea” così tanto sostenuta e richiesta in questi mesi di pandemia, e rischia di essere una mossa destinata ad indebolire la risposta delle Istituzioni europee in questa fase di crisi. Inoltre, il fatto che uno Stato Membro agisca in questo modo non agevola una equa distribuzione dei vaccini su scala europea, alterando quindi le condizioni chieste dalla Commissione e sfavorendo di conseguenza milioni di cittadini di diversi stati membri.

Stante questa situazione, la Commissione:

– Ritiene che il comportamento della Germania sia in linea con la solidarietà europea così spesso richiesta sul tema, e rappresenti una iniziativa condivisibile?

– Come valuta il fatto che uno Stato membro, in una fase così delicata, preferisca agire in modo individuale piuttosto che con un approccio coordinato?

– In quale modo si attiverà per far sì che i cittadini dei vari paesi europei possano avere uguali diritti nell’assegnazione delle quote di vaccini, anche se nei loro paesi non sono presenti stabilimenti di produzione degli stessi vaccini?

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