Istituti Iseni di Lonate Pozzolo, quando la sanità sostiene l’economia e l’occupazione

lonate sanità iseni macchi
Andrea Macchi e Fabrizio Iseni

LONATE POZZOLO – Il numero di assunzioni, soprattutto fra i giovani, è purtroppo in calo in buona parte della Provincia di Varese. Fra fine anno e l’inizio di quello nuovo, sono circa una ventina le aziende che hanno portato i libri in tribunale, come dimostrano le informazioni riportate nel portale dei fallimenti dei Tribunali di Busto Arsizio e di Varese. Segno che le difficoltà economiche sono tutt’altro che superate sul nostro territorio. Ma ci sono stati negli ultimi mesi anche segnali in controtendenza. Ne parliamo con Andrea Macchi, un Master di II Livello in Management Sanitario, Specialista in Cardiologia e Nefrologia con 24 anni di esperienza in emodinamica all’Ospedale San Raffaele di Milano. Dal 2015 Direttore generale degli Istituti di Ricovero e cura Gruppo Iseni Sanità e Città della Salute di Lonate Pozzolo.

Dottor Macchi, la sanità è un settore trainante per l’economia?
“I servizi socio-assistenziali e sanitari sono un bene primario in una società moderna e richiedono quindi la presenza di operatori sanitari sempre più qualificati. Le nostre realtà sanitarie ne sono la prova lampante: abbiamo fatto numerose assunzioni nel 2018 e 2019 dimostrando quindi che non solo dal punto di vista sanitario, ma anche lavorativo e occupazionale, siamo un modello virtuoso in provincia di Varese e non solo”.

lonate sanità iseni macchi
Andrea Macchi e Fabrizio Iseni con il presidente della commissione regionale alla Sanità Emanuele Monti

Quindi un sostegno al lavoro e all’economia locale?
“Indubbiamente, anche perché i nostri dipendenti risiedono a Lonate Pozzolo o nei comuni limitrofi, risiedono nella Provincia di Varese e nell’Alto Milanese, operatori in ambito sanitario ed amministrativo altamente specializzati ed è giusto attingere a queste risorse umane presenti sul territorio. È il nostro contributo all’occupazione e all’economia locale”.

Gli Istituti di Ricovero e cura e la Città della Salute sono due realtà sanitarie tuttora in crescita?
“Sì, certo. Infatti prevediamo a breve, nel giro di qualche mese, una decina di altre nuove assunzioni fra operatori socio-sanitari, fisioterapisti, amministrativi e operatori specializzati. Un numero che andrà ad aggiungersi ai circa 25 dipendenti che abbiamo assunto negli ultimi 24 mesi. Tirate le somme, sono quaranta famiglie del nostro territorio che negli ultimi due anni hanno potuto e potranno contare su uno stipendio fisso, oltre alle circa 40 persone già in organico da molti anni.”.

Dottor Macchi, al di là degli aspetti medico-sanitari, qual è a suo giudizio l’”enzima” che negli anni ha fatto crescere e continua a far crescere la realtà sanitaria del Gruppo Iseni?
“L’enzima è un management sanitario accorto, serio e professionale. Devo ringraziare il mio presidente Fabrizio Iseni che, con la Fondazione che presiede, ci supporta costantemente con iniziative di forte impatto sociale come, ad esempio, le radiografie per le persone anziane a tariffe simili ai ticket ospedalieri: mi riferisco ai 38 euro per RX che vengono eseguiti in tempi brevissimi con strumentazioni di ultima generazione, senza tutte quelle complessità burocratiche che rendono più complicata la già difficile vita degli anziani in età di pensione e delle loro famiglie. Ma devo ringraziare anche il nostro direttore sanitario, dottor Franco Crespi, e tutto il personale sanitario e amministrativo che quotidianamente si prende cura di chi ha bisogno di cure. È merito anche di tutte queste persone se il Gruppo Iseni è diventato ed è un punto di riferimento per migliaia di pazienti sul territorio. Un plauso anche alle istituzioni sanitarie completamente pubbliche che comunque danno il loro contributo all’uomo che soffre.”.

Ma voi siete una realtà sanitaria convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale?
“No. Il fondatore del Gruppo Iseni ritiene che i player della sanità debbano essere gli ospedali pubblici oppure realtà completamente private ed in quanto tali, non dovrebbero ricevere finanziamenti dalla Regione e dallo Stato. L’esistenza di queste realtà sanitarie private non contrattualizzate si realizza solo se considerate una eccellenza in ambito sanitario dall’utente.”

Avete assunto tanti dipendenti e tanti ne assumerete, ma tutto rose e fiori oppure con il tempo qualcuno smette di far parte del Gruppo Iseni?
“Siamo una realtà sanitaria d’eccellenza, gli standard devono essere elevati e chiediamo ai nostri operatori e dipendenti imprescindibile puntualità, competenza e professionalità. Se vengono a mancare tali prerogative, c’è la possibilità che queste persone non facciano più parte della nostra importante realtà lavorativa.”

Insieme al Dottor Fabrizio Iseni presidente dell’omonima Fondazione e fondatore del Gruppo Iseni, avete altre iniziative di carattere sociale?
“Dipenderà dalla compliance con le realtà istituzionali del territorio: Sindaci dei comuni limitrofi e Presidenti della Provincia di Varese e Milano.”

lonate sanità iseni macchi – MALPENSA24