Its, Varese e le sfide del futuro in un incontro su scuola e imprese

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VARESE – L’Europa crede nella formazione. E anche l’Italia è chiamata a scommettere sull’istruzione tecnica, professionalizzante, destinata a raccogliere le sfide di un futuro che si annuncia improntato al cambiamento. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo ha detto nel suo discorso alle Camere. Ha dedicato un capitolo intero del suo programma all’istruzione, soprattutto tecnica: «È stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-2023, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale ambientale. Il Programma nazionale di ripresa e resilienza assegna 1,5 miliardi agli Its, quattro volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia».

Un investimento per il futuro del Paese

Innovare per affrontare le sfide della trasformazione digitale e della transizione ecologica con le giuste competenze. Questo è il compito che gli Its, gli istituti tecnici superiori, svolgeranno per permettere al Paese di prepararsi al futuro.
La Fondazione InCom, spiega il presidente Benedetto Di Rienzo, ha deciso anni fa di scommettere su questo percorso innovativo: «L’attenzione che il presidente del Consiglio ha riservato al mondo dell’istruzione, rilanciandone finalmente il ruolo di investimento per il futuro del nostro Paese, è certamente un motivo di soddisfazione per l’intera nazione, soprattutto per tutti gli operatori che, nel settore della formazione, hanno creduto e continueranno ancora di più a credere che educazione e formazione debbano essere il motore della crescita e dello sviluppo non solo economico ma, prima ancora, culturale e sociale.
Da qui la visione della centralità che in futuro dovrà avere l’istruzione tecnica professionalizzante: al pari dell’università, opera in stretta connessione con il sistema delle imprese, favorendo e facilitando l’occupabilità dei giovani. I finanziamenti significativi che sono stati riconfermati dal Piano nazionale di rilancio e resilienza all’interno del Piano europeo Next Generation rappresentano una stimolante opportunità».

La presentazione del percorso di alta formazione

Il mondo economico plaude con convinzione al cambio di paradigma: «Guardiamo con attenzione e interesse – dice il presidente di Camera di Commercio Fabio Lunghi – alla svolta annunciata dal presidente del Consiglio Draghi di fare degli istituti tecnici superiori uno dei capisaldi della formazione del nostro Paese. Già da tempo sosteniamo le diverse esperienze, significative e importanti, avviate a livello provinciale. Questi istituti sono la strada per l’occupazione, lo evidenziano le varie analisi: nella proficua sinergia tra mondo della scuola e sistema delle imprese rappresentano un modello concreto di avvicinamento al lavoro dei nostri giovani. Un modello cui dedicheremo un approfondimento con un webinar che, mercoledì 24 febbraio, vedrà coinvolti tutti gli operatori in gioco nel sistema degli Its varesini». La presentazione del percorso di alta formazione varesina sarà un momento importante per gettare le basi del cambiamento culturale dove rimettere al centro le competenze laboratoriali.

«Non è un’istruzione di serie B rispetto all’università»

La Provincia di Varese, la cui anima produttiva da sempre innesca rapporti collaborativi di valore con il sistema scolastico, e tecnico in particolare, è convinta che la strada indicata dal presidente Draghi ma, ancora di più, dalle direttive dell’Eu Next Generation, potranno portare benefici all’intero sistema: «Si vede che Draghi viene dal mondo dell’economia e del lavoro e lo conosce perfettamente – commenta il presidente Emanuele Antonelli – il suo appello ad allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni, con un’attenzione particolare al rilancio degli Its, va proprio nella direzione di rispondere alle esigenze delle imprese e alle necessità occupazionali dei giovani.
Spesso parlo con gli imprenditori che, pur avendo posti di lavoro da mettere a disposizione, si lamentano della mancanza di figure adeguatamente formate dal punto di vista tecnico. Ecco, forse, finalmente con i fondi del Programma nazionale di ripresa e resilienza sarà possibile far decollare questi istituti che funzionano già molto bene, soprattutto nel nostro territorio, e farli conoscere il più possibile alle famiglie e ai ragazzi. E per far capire che l’istruzione tecnica superiore apre le porte del mondo del lavoro e non è da considerare di serie B rispetto a un percorso universitario tradizionale. La Provincia su questo insiste molto, anche con iniziative ed eventi rivolti agli insegnanti, alle famiglie e ai ragazzi».

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