JERAGO CON ORAGO – Assolta perché incapace di intendere e di volere e incapace di stare in giudizio. La sentenza pronunciata intorno alle 12.15 di oggi, lunedì 12 luglio, dal presidente della Corte d’Assise del tribunale di Busto Nicoletta Guerrero (Rossella Ferrazzi a latere) chiude, come ci si aspettava, una vicenda dolorosissima assolvendo Gianna Guglielmetti, 73 anni, per l’omicidio della madre Giulia Giacomini, 94 anni, uccisa nella notte tra il 2 e il 3 giugno dell’anno scorso nella sua abitazione di Jerago con Orago.
Situazione esasperata dal lockdown
La 94enne era malata di Alzheimer. La figlia, rea confessa, uccise la madre agendo in uno stato di prostrazione psichica totale. Avrebbe ceduto alla disperazione davanti a una situazione difficilissima esasperata dal lockdown. Tanto che il pubblico ministero Massimo De Filippo, che ha coordinato le indagini, comprendendo appieno la vicenda e mostrando una straordinaria umanità, aveva voluto vederci chiaro sottoponendo la donna a perizia psichiatrica già in fase di indagine. Il responso è stato netto: Guglielmetti è stata valutata incapace di intendere e di volere e incapace di stare in giudizio.
Assoluzione chiesta dal pubblico ministero
Oggi è arrivata la sentenza di assoluzione così come chiesto dallo stesso pubblico ministero. Guglielmetti, assistita dall’avvocato Duilio Mancini, è attualmente in libertà vigilata. Il suo stato di salute, che sarà regolarmente sottoposto a controlli anche al fine di valutarne la pericolosità sociale, era tale che subito dopo l’arresto e il conseguente trasferimento in carcere la 73enne veniva sorvegliata a vista per scongiurare il pericolo di gesti estremi. Stralciata dall’attuale procedimento la posizione di Luigi Praderio, marito della 73enne, accusato di omissione di soccorso. Passarono infatti delle ore prima che l’uomo chiamasse la figlia spiegandole cosa era accaduto nella notte. Procedimento a parte, già in via di definizione, per l’uomo.
Omicidio di Jerago: via al processo. Nuova perizia sulla pericolosità sociale