Judo a scuola: la Regione premia Somma Lombardo con 46mila euro

judo scuola somma

SOMMA LOMBARDO – Il Judo e il Karate come percorsi educativi per la crescita, il benessere e l’inclusione sociale. Le arti marziali orientali entrano nelle scuole di Somma Lombardo grazie a un progetto innovativo – realizzato da Ken Kyu Kai Asd, Istituto comprensivo Leonardo da Vinci e amministrazione comunale – che ha ottenuto dalla Regione e Fondazione Cariplo un finanziamento pari a 46mila euro. Tra oltre 138 progetti presentati a Palazzo Lombardia, si è classificato al diciannovesimo posto.

Il Judo come palestra di vita

«Da anni sostengo che lo sport, e in particolare il judo,  sviluppi altre intelligenze che non sono soltanto quelle motorie», spiega il professore di educazione fisica Antonio Pitrelli, ideatore del progetto. «Il quoziente emozionale influisce molto sul quoziente intellettivo e noi lo andiamo a sviluppare attraverso lo sport, lavorando sull’autostima e sull’inclusione sociale dei ragazzi».
Judo e Karate entreranno in tutte le scuole primarie di Somma Lombardo con 12 lezioni per ciascuna delle 37 classi presenti, mentre alle medie gli interventi saranno di due ore e serviranno da mappatura per partecipare al gruppo sportivo da 2 o 3 allenamenti alla settimana sotto la guida di Giulio Tomasini e degli altri maestri del Ken Kyu Kai. «Utilizziamo lo sport come leva per fornire ai ragazzi le cosiddette skill life», commenta con soddisfazione la dirigente scolastica Gabriella Cicolini. «Le arti marziali incrementano l’attenzione, la concentrazione, il rispetto delle regole, la socializzazione e l’autocontrollo, tutte qualità che potenziano il rendimento scolastico sia come obiettivi didattici che educativi». Plaude all’iniziativa anche l’assessore all’Istruzione Raffaella Norcini: «E’ bello vedere la scuola operare attraverso attività insolite».

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Lo sport per l’inclusione sociale

Prosegue nel frattempo per il secondo anno il progetto attraverso cui la Polisportiva sommese offre a figli di famiglie in difficoltà economica (dietro cui, spesso, si nascondono anche situazioni di disagio, di fragilità o emarginazione) la possibilità di riscattarsi attraverso lo sport, con la certezza che possa trasformarsi in una leva per aiutarli nel loro percorso di crescita personale. La Polisportiva si accolla il costo dell’inserimento nella realtà sportiva prescelta, monitorando nel corso dell’anno i progressi. La scuola (ma anche il Comune o la parrocchia) ha invece il compito fondamentale di individuare i ragazzi che potrebbero usufruire di questa opportunità. «Con un impegno economico da 1500 euro abbiamo inserito nel primo anno dieci ragazzi all’interno di alcune società sportive della nostra città», rende noto il vicepresidente Emanuele Crosta. «Continueremo a farlo per i prossimi due anni».

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