MALPENSA – Esiste un ponte commerciale tra l’Italia e la Corea del Sud sin da ottobre del 1991. A garantirlo, con un collegamento trisettimanale da Malpensa, è Korean Air Cargo. E dire che l’Italia, per la Corea di Seul, rappresenta soltanto l’1,19 per cento dell’import e lo 0,66 dell’export. «Ecco perché c’è un ampio margine di crescita», dice Dino Ganassin (nella foto in basso), nuovo Regional manager Northern Italy di Korean Air, promosso sul campo dopo quasi vent’anni di presenza a Malpensa.
Korean Air Cargo a Malpensa
Negli uffici di Korean Air Cargo a Malpensa lavora un team composto da 11 dipendenti. Un numero giustificato dal notevole scambio di merce sull’asse Milano-Seul che nel 2018 si è attestato in 15.400 tonnellate. L’Italia esporta soprattutto motori, macchinari, alimentari (in netta crescita i formaggi e i prosciutti), prodotti farmaceutici e auto di lusso. Dalla Corea arrivano invece televisioni e telefonini (i Samsung in particolare), pezzi di ricambio delle grosse case asiatiche, come Hyundai e Kia. Con questi presupposti, assicura Ganassin a margine di un evento dedicato al cargo con i partner commerciali, «lo schedulato attuale è consolidato, ma c’è voglia di crescere».
Aerei pieni
Più recente è invece il collegamento passeggeri, inaugurato nel 2008 con scalo a Fiumicino per poi diventare un volo diretto Malpensa-Seul tre volte alla settimana nel febbraio del 2014. Anche in questo caso, lo schedulato è ampiamente confermato. Il load factor, ovvero l’indice di riempimento dei voli, si attesta infatti al 94 per cento.