La Burattana fa litigare Antonelli e Farioli. E Rogora (Lega): «Buttiamola giù»

BUSTO ARSIZIO – Scintille in commissione lavori pubblici tra il sindaco Emanuele Antonelli e il suo predecessore Gigi Farioli. L’interrogazione del gruppo Popolo Riforme e Libertà sulla Cascina Burattana fa sbottare il primo cittadino, e con Farioli è scontro, mentre il consigliere della Lega Max Rogora chiede senza mezzi termini di «buttare giù» i ruderi delle incompiute, tra cui la storica Cascina agricola di Borsano ma anche il Conventino di via Matteotti.

Sindaco ed ex, volano stracci

Commissione movimentata, per usare un eufemismo, a palazzo Gilardoni. Al sindaco Antonelli non va giù la riproposizione del problema della Cascina Burattana («È la solita che mi chiedete da otto mesi, ad ogni nuovo consigliere la riproponete, ma parlatevi») da parte del capogruppo di PRL Gigi Farioli, che ha presentato l’interrogazione al posto del suo consigliere Emanuele Fiore, assente. E volano stracci. Accuse e controaccuse, con Antonelli che attacca: «Lei ha fatto il sindaco per dieci anni, se mi dava una mano prima non avrei tutte queste incompiute…. Per la Burattana non ho soldi, e non posso prelevarli dalle partecipate perché lo ha già fatto lei. E stop». Farioli ricorda che «nella mozione approvata all’unanimità c’era un impegno ad andare in commissione con una relazione. Ma sono trascorsi sei mesi senza dare seguito. Ed era un punto del programma elettorale della Lista Antonelli». Al che il sindaco rialza i toni: «Nel programma del suo consigliere Fiore c’era la chiusura di Accam-Neutalia, nel prossimo consiglio ci divertiremo». E via, con Farioli che alza la voce e Antonelli che prova a tagliare corto: «Se passa la legge sul terzo mandato dei sindaci sistemerò la Burattana nel terzo mandato».

Rogora drastico

Prima del battibecco Antonelli – Farioli era stato l’ex assessore leghista Max Rogora a “giocare il carico” sulla Burattana: «Ma perché spendere soldi per un rudere, buttiamolo giù. Se si può, sono il primo ad andare lì con il martello». Il sindaco però lo stoppa: «Sai che non si può, la Soprintendenza detta legge». Ma Rogora non ci sta: «Quante case diroccate tra San Michele, il Conventino, il Borri. Se le diamo in mano a un imprenditore in sei mesi abbiamo qualcosa di bello da far vedere ai turisti».

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