BUSTO ARSIZIO – Niente croce sul simbolo della Rinascita della Democrazia Cristiana: a Busto Arsizio e Gallarate liste costrette a cambiare in fretta e furia la grafica del logo, “cassato” dalla commissione elettorale. «È un segno religioso»: con questa motivazione il simbolo del movimento presieduto da Carlo Senaldi, che richiama lo storico “scudocrociato” con due pennellate rosse a forma di croce sotto la scritta Democrazia Cristiana, è stato ritenuto non ammissibile.
«Segno religioso»
La presenza di segni religiosi, come croci e campanili, sarebbe vietata da una legge del 1960. Nonostante oltre 70 anni di gloriosa storia della DC, il partito che dal Dopoguerra al 1994 ha governato ininterrottamente il Paese, con lo Scudocrociato sulle schede elettorali. La Rinascita della Democrazia Cristiana è uno dei movimenti che richiamano quella storia, e in provincia di Varese ha prestato il suo logo per le liste dei Civici Liberali e Popolari a Busto Arsizio (a fianco di quelli di Popolo della Famiglia e Cambiamo!) e per quella del Centro Popolare a Gallarate (anche in questo caso con il Popolo della Famiglia).
Via una pennellata
Il caso è nato a Busto, dove la commissione elettorale ha eccepito sulle due pennellate rosse a forma di croce del logo del partito dell’ex sottosegretario gallaratese Carlo Senaldi. Che richiamerebbero un simbolo religioso, vietato pertanto dalla legge. La commissione è stata inflessibile, in accordo con la Prefettura: così Senaldi e i responsabili della lista che sostiene Farioli hanno mobilitato i loro grafici per modificare il simbolo: una sola pennellata invece che due, e la croce che richiama la DC sparisce. A quel punto lo stesso simbolo non poteva comparire sulla lista del Centro Popolare Gallarate, e anche qui i grafici hanno dovuto correggere in fretta e furia il logo per rispettare le indicazioni della commissione elettorale e vedersi accettata la presentazione della lista.
Forza Busto, Gigi Farioli e i civici liberali e popolari presentano il simbolo elettorale